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Virus respiratorio sinciziale: ora un vaccino protegge i più piccoli

Ogni anno più del 60% dei neonati e bambini viene colpito da questo virus che può portare a sviluppare patologie respiratorie gravi
Credit: Monstera
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4 settembre 2023 Aggiornato alle 09:00

Mentre in questi giorni si parla di una nuova campagna vaccinale anti Covid-19, è uscita da poco un’importante notizia sempre inerente alle vaccinazioni ma che riguarda soprattutto la salute delle bambine e dei bambini.

La Food and Drug Administration (Fda) degli Stati Uniti e la Commissione europea hanno infatti approvato il vaccino per il virus respiratorio sinciziale (Rsv). Denominato Abrysvo o Respiratory Syncytial Virus Vaccine e sviluppato da Pfizer, viene somministrato alle donne in gravidanza tramite iniezione nel muscolo.

Lo studio che ha portato all’approvazione è stato finanziato dall’industria farmaceutica statunitense e pubblicato sul New England Journal of Medicine nel mese di aprile.

L’obiettivo del vaccino consiste nel proteggere il più possibile neonati e bambini dall’insorgere di serie infezioni respiratorie che rientrano tra le principali cause di sovraffollamento negli ospedali pediatrici di tutto il mondo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che annualmente si verificano circa 64.000.00 infezioni delle basse vie respiratorie causate da Rsv nei bambini di età inferiore ai 5 anni e di 160.000 decessi.

L’Istituto Superiore di Sanità precisa che, sempre secondo l’Oms, queste condizioni di salute precaria si manifestano alcune volte in misura maggiore nei Paesi in via di sviluppo, dove la presenza delle infezioni batteriche è quasi all’ordine del giorno rispetto ad altre zone più industrializzate e provoca un innalzamento del tasso di mortalità infantile per complicanze respiratorie.

Al riguardo Save The Children Italia aveva denunciato nel 2021 che in Africa quasi 2.000 bambini muoiono ogni giorno per polmonite.

Sebbene la sintomatologia sia spesso simile a un’influenza con forti raffreddori, il virus respiratorio sinciziale può anche portare a sviluppare gravi malattie come la polmonite e la bronchiolite.

Sono particolarmente predisposti ad attrarre l’agente patogeno i neonati fino a 6 mesi di età perché dispongono di vie aeree con un diametro inferiore rispetto agli adulti, e i bambini affetti già da asma e altri stati patologici.

In Italia, secondo le ricerche pubblicate da Pacini Editore Medicina, più del 60% dei bambini viene contagiato nel primo anno di vita e quasi il 100% con il compimento dei due anni, rischiando sepsi acute per cui risulta necessaria almeno la pre ospedalizzazione.

I picchi di ricoveri si sono evidenziati in particolar modo a partire dal 2019 e questo sembra indicare una stretta correlazione con la pandemia. I bambini che hanno contratto il Coronavirus in forma anche lieve o asintomatica potrebbero infatti aver subito un abbassamento delle difese immunitarie ed essere quindi più esposti al rischio Rsv.

Il vaccino Abrysvo è in grado di garantire una protezione indiretta poiché gli anticorpi vengono diffusi ai neonati nel corso della gestazione. Si verifica, pertanto, una prima e unica immunizzazione materna che fa già da scudo temporaneo al proprio feto fornendogli gli anticorpi.

La Fda ha dichiarato che possono insorgere alcuni effetti collaterali lievi tra i quali, i più comuni, sono cefalalgia, dolore muscolare e nausea. Consiglia, inoltre, di distribuire il prodotto vaccinale tra le settimane 32 e 36 di maternità al fine di evitare un eventuale parto prematuro.

Annaliesa Anderson, senior Vicepresident e Chief Scientific Officer, Vaccine Research and Development di Pfizer afferma che questa scoperta «rappresenta una pietra miliare per la comunità scientifica e per la salute pubblica».

Verso la metà di maggio 2023 sono anche stati resi noti da Sanofi e AstraZeneca gli esiti di una nuova ricerca secondo la quale l’anticorpo Beyfortus (nirsevimab) ha ridotto dell’83% le degenze di neonati colpiti da infermità respiratorie connesse al virus Rsv.

Si tratta di un’ulteriore metodologia momentanea che ha una durata di 5 mesi e agisce direttamente su quella porzione di infanti maggiormente fragili.

Anche se questo virus è associato quasi sempre ai bambini, è importante evidenziare che queste disfunzioni possono insorgere anche negli individui dai 60 anni in poi. Riguardo a ciò, Gsk ha riportato l’efficacia di due dose di vaccino per il 67,1% in pazienti particolarmente vulnerabili.

Non è ancora molto chiaro se Abrysvo sarà disponibile in tempo per salvaguardare le bambine e i bambini che nasceranno durante il prossimo picco di infezione da virus respiratorio sinciziale, che spesso coincide con l’insorgere della stagione autunnale e l’abbassamento delle temperature tipiche dell’inverno. Le aspettative rimangono alte insieme alla fiducia di medici e scienziati.

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