Bambini

La (s)fiducia dei genitori verso Screen Time

Tante persone riscontrano problemi con lo strumento di Apple che aiuta a controllare l’uso dello smartphone da parte dei minori, ma che da un po’ di tempo si sta dimostrando inefficace
A demonstration of the ‘Screen Time’ app, which was launched at Apple’s developer conference in California
A demonstration of the ‘Screen Time’ app, which was launched at Apple’s developer conference in California Credit: Marcio Jose Sanchez/AP
Tempo di lettura 4 min lettura
12 agosto 2023 Aggiornato alle 11:00

Era il 2018 quando Apple, durante la Worldwide Developers Conference, introdusse il cosiddetto Screen Time con l’obiettivo principale di offrire informazioni pratiche in merito all’uso delle applicazioni e del web sullo smartphone.

Tradotto in italiano come tempo di utilizzo, questo strumento si è rivelato prezioso per i nuclei familiari con minori visto che mette al corrente i genitori del tempo trascorso dai propri figli con il device in mano, delle app usate e in quali momenti della giornata, oltre a offrire l’opportunità di impostare delle restrizioni temporali e di usufruire di un sistema denominato Family Sharing che permette di condividere l’accesso a vari servizi attuando però il controllo parentale.

Quest’ultima funzionalità però sembra arrancare soprattutto nell’ultimo anno, suscitando notevole malcontento tra molti adulti.

Un numero elevato di mamme e papà ha infatti appreso che gli orari programmati per frenare l’uso di alcune applicazioni, sono stati resettati o cancellati del tutto dal sistema. In questo modo, viene consentito indirettamente ai bambini di avvalersi degli smartphone e tablet in piena libertà e senza freni.

A seguito delle proteste Apple ha confermato che si sta verificando “un problema per il quale le impostazioni di Screen Time potrebbero essere ripristinate o non sincronizzate su tutti i dispositivi”.

La multinazionale statunitense aveva già fatto presente il problema che però appariva risolto grazie al sistema iOS 16.5.

Il bug invece sfortunatamente persiste, insieme alla sfiducia di numerosi genitori che stanno cercando alternative che tuttavia il più delle volte si rivelano non tanto soddisfacenti poiché costose o con problematiche legate alla privacy.

In una pagina del sito Apple dedicata agli utenti, più di 2.300 persone indicano di trovare continuamente difficoltà anche dopo il riavvio del proprio iPhone e a fronte di ciò l’unica soluzione momentanea possibile consiste nell’impostare il downtime attraverso cui bloccare l’uso dello smartphone dopo un arco temporale prestabilito.

La questione del mal funzionamento di Screen Time pone l’accento sull’importanza della supervisione parentale nella rivoluzione digitale in atto e sulle funzioni cruciali ricoperte da società importanti a livello mondiale come Apple nel fornire strumenti efficaci ed efficienti.

Forse non è un caso che la diffusione di questo strumento si sia sviluppata parallelamente al proliferare dei dibattiti in merito all’utilizzo degli smartphone da parte dei più piccoli. a esempio, l’associazione no-profit Parents Against Underage Smartphones, ha proposto di vietarne la vendita agli adolescenti con un’età inferiore ai 13 anni senza ottenere, però, esiti positivi.

Le ricerche dell’University of California, dimostrano che i bambini statunitensi a partire dai 12 anni, hanno aumentato il tempo trascorso davanti allo schermo per le attività non collegate alla scuola almeno fino a 7 ore nel maggio del 2020, a fronte delle 4 ore al giorno prima della pandemia causata dal Covid-19.

Anche l’Italia non è da meno: stando ai dati dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, l’85% degli adolescenti tra 11 e 17 anni usa giornalmente lo smartphone e il 72% naviga su internet ogni giorno.

Per scongiurare il più possibile una vita troppo sedentaria generata da un uso improprio dei tablet e telefoni, la World Health Organization ha preso posizione stilando delle linee guida rivolte in particolare ai bambini con un’età inferiore ai 5 anni, e utili anche in attesa che Apple risolva il problema.

Al momento non è possibile sapere quando questo accadrà ma l’azienda ha promesso di farlo nel minor tempo possibile, così da garantire di nuovo benessere, tranquillità e sicurezza per i fruitori più giovani e le loro famiglie.

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