Culture

#noBarbenheimer: il Giappone contro il trend virale

L’uscita in contemporanea di Barbie e Oppenheimer ha scatenato l’ironia dei fan, a cui si è unito anche l’account Usa ufficiale del film di Greta Gerwig. I giapponesi, però, non hanno riso neanche un po’
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
4 agosto 2023 Aggiornato alle 08:00

In molti Paesi (Italia compresa) Oppenheimer, il film di Christopher Nolan sul padre della bomba atomica, non è ancora approdato nelle sale. Negli Stati Uniti, però, è già uscito, e non in un giorno qualunque. La pellicola con Cillian Murphy e Emily Blunt, infatti, è uscita il 21 luglio, lo stesso giorno in cui nei cinema debuttava l’altro attesissimo titolo di quest’anno, Barbie.

L’uscita simultanea dei due film non ha generato solo un hype altissimo negli spettatori, ma un vero e proprio fenomeno di costume che, dai social al merchandising non ufficiale, ha imperversato (e continua a imperversare) fin dal rilascio delle date di uscita e che ha preso il nome di “Barbenheimer”, in cui l’iconografia rosa e glitterata di Barbie si fonde con la cupezza di Oppenheimer. Per capirci, un trend in cui i meme sono popolati da funghi atomici rosa, sfondi apocalittici su Barbie Land e improbabili duetti tra i due protagonisti.

Anche l’account di Barbie Us si è unito al trend virale: il profilo Twitter ufficiale degli Stati Uniti ha messo “mi piace” – quello che ormai si negli Usa è un LiXe – a diverse immagini di Barbenheimer condivise dai fan, tra cui un poster che ritrae l’attore Cillian Murphy che trasporta la star di Barbie Margot Robbie davanti a uno sfondo in fiamme. In risposta, l’account @barbiethemovie ha scritto: “Sarà un’estate da ricordare”.

Non tutti, però, hanno trovato geniale e divertente l’accostamento della bambola più famosa del mondo con la creazione dell’ordigno che, sganciato sulle città di Hiroshima e Nagasaki rispettivamente il 6 e il 9 agosto 1945, ha ucciso tra le 150.000 e le 220.000 persone, quasi esclusivamente civili, come ha ricordato la nota della community aggiunta da Twitter al post evidenziando il contesto storico dell’immagine: “Alle 8:15 del 6 agosto 1945 (Showa 20), una bomba atomica è stata sganciata su Hiroshima per la prima volta nella storia umana. La particolare natura del danno causato dalle bombe atomiche è che la distruzione di massa e l’omicidio di massa sono avvenuti istantaneamente e indiscriminatamente”.

In una dichiarazione pubblicata sull’account Twitter giapponese del film Barbie si legge infatti: “Poiché i film Barbie e Oppenheimer sono stati entrambi rilasciati negli Stati Uniti il ​​21 luglio, attualmente c’è un movimento guidato dai fan stranieri per guardarli insieme (#Barbenheimer) , ma questo non è un movimento ufficiale. Troviamo estremamente deplorevole la reazione a questo movimento guidato dai fan dall’account ufficiale statunitense per il film Barbie. Lo prendiamo molto sul serio e chiediamo alla sede centrale degli Stati Uniti di intraprendere le azioni appropriate. Ci scusiamo con coloro che sono stati offesi da queste azioni sconsiderate”.

L’account statunitense si è scusato “sinceramente” per il suo “recente engagement insensibile sui social media”.

Le scuse, però, potrebbero non bastare. Nell’ultima settimana in Giappone – dove Barbie dovrebbe arrivare in sala in agosto mentre Oppenheimer non ha ancora una data di rilascio – è diventato di tendenza l’hashtag #NoBarbenheimer e alcuni utenti hanno denunciato la banalizzazione delle armi nucleari e l’impatto che i bombardamenti hanno avuto sul Giappone, l’unico Paese a subire un attacco di questo tipo.

Un post #nobarbenheimer che ha ricevuto più di 7 milioni di visualizzazione, recita: “L’account ufficiale del film Barbie è completamente d’accordo con i meme della bomba atomica e del fungo atomico, quindi anche Barbie è un no-go”.

Non solo: gli utenti giapponesi stanno cercando di spiegare agli americani perché #Barbenheimer sia offensivo sfruttando l’evento più drammatico della storia statunitense per creare meme che fondono l’iconografia di Barbie con l’11 settembre, il crollo delle Torri Gemelle con l’inconfondibile logo rosa della bambola Mattel e Margot Robbie in braccio a Osama Bin Laden nei panni di Oppenheimer.

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