Economia

Barbienomics: quanti soldi muoverà Barbie?

Femminista oppure no, top oppure flop: questo è un film che saprà far girare milioni di dollari, non solo al botteghino. Ed ha già iniziato a farlo
La collezione "Barbie" di Zara in un negozio di Madrid
La collezione "Barbie" di Zara in un negozio di Madrid Credit: EPA/Javier Lizon
Azzurra Rinaldi
Azzurra Rinaldi economista
Tempo di lettura 4 min lettura
25 luglio 2023 Aggiornato alle 06:30

Mentre scrivo, questi sono gli ultimi dati: il film di Barbie, nel primo week-end, ha incassato 155 milioni di dollari sul mercato statunitense e 182 nel resto del mondo, oltrepassando le più rosee (è il caso di dirlo) previsioni. Si tratta dell’opening week-end migliore del 2023 e in assoluto il migliore debutto di una regista donna. Aneddoto divertente: le previsioni di Warner Bros puntavano su un incasso nel primo week-end pari a 75 milioni di dollari (e siamo a circa 5 volte tanto!!).

È sufficiente già questo per farne un film femminista? Forse no, ma in una prospettiva economica direi anche che non è questo il focus. Siamo economiste, parliamo di efficienza. E parliamo del denaro che questa pellicola è in grado di mobilitare partendo, come sempre, dai dati.

Quindi, in sintesi, il film ha prodotto incassi per 337 milioni di dollari in un solo fine settimana. Saranno felicissimi alla Warner Bros, dopo aver sostenuto costi di produzione per un ammontare di circa 145 milioni di dollari. Soldi spesi non solo per il cast d’eccezione, Margot Robbie e Ryan Gosling in primis, ma anche per ricostruire il mondo rosa di Barbie (curiosità: pare che la produzione abbia usato talmente tanta vernice rosa da causarne una carenza sui mercati internazionali!).

Per Warner Bros è sicuramente un’operazione riuscita. Ma pare si possano anticipare ottimi risultati anche per Mattel.

Quanto ci guadagna Mattel?

Anche qui, parliamo di dati, a partire dalle uscite: pare che la divisione di Barbie della Mattel quest’anno abbia speso circa 100 milioni di dollari in attività di marketing, secondo Media Radar. Ma anche in questo caso, i risultati iniziano già a vedersi: sui mercati azionari, Goldman Sachs ha innalzato il prezzo target a 24 dollari, con un potenziale incremento del 13%.

In molti, attribuiscono il merito di questa visione al nuovo Ceo di Mattel, Ynon Kreiz, entrato in carica nel 2018, dopo che nel 2017 la compagnia aveva registrato una perdita di 339 milioni di dollari.

In Mattel ci si aspetta che il film di Barbie rilanci la vendita di bambole in tutto il mondo. Vendita, ricordiamolo, in lento declino, dopo la crescita record registrata durante il periodo della pandemia.

Ma non è solo dalla vendita di bambole Barbie che Mattel si aspetta di veder incrementare i propri profitti. La compagnia ha infatti stretto partnership con oltre 100 brand, tra cui colossi quali H&M, Primark, Gap, Superga e Crocs. L’ha fatto anche Zara, con una collezione speciale composta da 17 pezzi per i bambini e 85 per le donne (e anche qualche articolo ispirato al Ken di Ryan Gosling), alcuni dei quali sono andati in sold out dopo poche ore.

Pink hype

L’hype creato negli scorsi mesi sta funzionando. Un esempio su tutti: le ricerche del termine Barbie sono aumentate del 271% nei 2 mesi appena passati sul sito di fashion Lyst. E Mattel sta accumulando il denaro derivante dalle fee concesse per la licenza sull’utilizzo del logo e delle immagini legate a Barbie, per ciascuno dei singoli prodotti venduti (fee che si stima varino dal 10% al 20% del prezzo di vendita del bene).

Con un effetto spillover, Euromonitor International prevede che il film contribuirà a far incrementare il valore dell’industria delle bambole di circa 14 miliardi di dollari entro il 2027. E c’è anche da dire che Mattel non è la sola ad aver sviluppato questa strategia: Hasbro, dopo il successo di Dungeons and Dragons, ha in programma nuovi film su GI Joe, Monopoli, Action Man, Furby e Cluedo.

Ma insomma, è femminista o no?

Iniziamo col dire che Barbie The Movie ha contribuito a contrastare il gender pay gap, perché i 2 protagonisti hanno ricevuto lo stesso compenso (per i più curiosi dell’ammontare di 12,5 milioni ciascuno). Ti sembrano tanti? In realtà, impallidiscono di fronte ai 50 milioni che un Tom Cruise ormai âgée ha voluto per interpretare il suo ruolo in Top Gun-Maverick.

Potrà sembrarti marginale, ma non è una banalità, se si pensa che, tra i 20 attori più pagati di Hollywood nel 2022, Margot Robbie si posiziona 17°. Ed è la prima donna della classifica.

E aggiungo una nota personale: Robbie è una signora che parla di soldi. L’idea del film, alla Warner Bros, l’ha venduta lei. E li ha convinti parlando di previsioni di incasso. Ok, forse esagerando, con un ammontare di 1 miliardo di euro, ma si sa: alle trattative si va così. Insomma, a me è piaciuto. Ed è ben più di un film.

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