Diritti

La Russia vieta la transizione di genere

Putin ha firmato una nuova legge contro le persone transgender, come parte di una più ampio programma di repressione della comunità Lgbtq+. Il testo include il divieto di chirurgia e di terapia ormonale
Credit: EPA/ZURAB KURTSIKIDZE
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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26 luglio 2023 Aggiornato alle 09:00

Il giro di vite contro la comunità Lgbtq+ in Russia prosegue senza sosta. Il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che vieta la chirurgia di transizione e la terapia ormonale per le persone transgender, oltre a proibire il cambio di sesso su documenti ufficiali come i passaporti, annullare qualsiasi matrimonio quando un coniuge cambia sesso e vietare le adozioni da parte di tali coppie.

La legge, recita il testo, rende illegali “gli interventi medici volti a cambiare il sesso di una persona” e “la registrazione statale di un cambio di sesso senza operazione”. L’unica eccezione è rappresentata dagli interventi medici per il trattamento di anomalie congenite.

All’inizio di luglio entrambe le camere del parlamento russo l’hanno approvata all’unanimità e la parola è passata al presidente Putin, che l’ha firmata lunedì 24 luglio. I funzionari russi favorevoli alla legge l’hanno descritta come un altro passo del Paese per affermare la sua adesione ai “valori tradizionali” e ritengono che serva a salvaguardare la Russia contro “l’ideologia occidentale anti-familiare”.

Alcuni, spiega il Guardian, descrivono la transizione di genere come “puro satanismo”. «Abbiamo le nostre famiglie russe, e la liberalizzazione di questi fenomeni può essere il primo passo sulla strada dell’inferno», ha dichiarato Badma Bashenkaev, presidente del Comitato della Duma di Stato per la protezione della salute, quando il divieto è passato all’unanimità alla Camera bassa del Parlamento il 14 luglio.

Il disegno di legge, introdotto per la prima volta a maggio, ha spronato numerose persone ad avviare frettolosamente il processo di riaffermazione di genere per paura che gli venisse tolto questo diritto. La procedura era molto lunga e complessa, e prevedeva di sottoporsi al giudizio di una commissione medica specializzata disponibile solo nelle grandi città come Mosca. E gli interventi chirurgici erano molto costosi. La Russia si è classificata al 46° posto su 49 Paesi europei nella classifica annuale dei diritti Lgbt di Rainbow Europe diffusa dall’Ilga, seguita solo da Armenia, Turchia e Azerbaijan.

La nuova mossa di Putin priva i russi e le russe transgender del diritto di accedere ai servizi di affermazione del genere, rappresentando un ulteriore attacco alla comunità Lgbtq+ in difficoltà in Russia. Come dicevamo, non solo proibisce le modifiche dell’indicatore di genere nei documenti ufficiali o nei registri pubblici e nelle procedure mediche di affermazione di genere, ma rende anche illegale per le persone che hanno cambiato legalmente il proprio genere l’adozione di bambini, impedendo alle persone transgender di diventare genitori adottivi o affidatari. La legge consente anche l’annullamento dei matrimoni in cui uno dei coniugi cambia il proprio indicatore di genere.

La prima volta che Putin ha proclamato un’attenzione ai “valori tradizionali della famiglia”, sostenuti dalla Chiesa ortodossa russa, risale a un decennio fa: nel 2013 il Cremlino ha adottato una legge che vietava qualsiasi promozione o manifestazione pubblica di “relazioni sessuali non tradizionali” tra i minori. Da quel momento la Russia ha cominciato una dura repressione nei confronti delle persone Lgbtq+.

Nel 2020 Putin ha fatto approvare una riforma costituzionale che ha messo fuori legge il matrimonio tra persone dello stesso sesso, mentre risale a dicembre dello scorso anno l’approvazione della norma contro la cosiddetta “propaganda gay”, che ha reso illegale la diffusione di, appunto, “propaganda”, sulle “relazioni sessuali non tradizionali” nei media, nella pubblicità, nei film o sui social media.

Le autorità hanno già intentato almeno 19 azioni legali contro le principali piattaforme di streaming del Paese per film e programmi televisivi che descrivono “rapporti sessuali non tradizionali”. Da allora, il Paese ha registrato un aumento delle cause giudiziarie contro le persone omosessuali e delle violenze nei loro confronti. La nuova legge non farà altro che peggiorare ancora la situazione.

Secondo gli esperti, citati dal New York Times, di fronte alle ripetute battute d’arresto dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, il Cremlino ha cercato di utilizzare le nuove leggi per rafforzare il sostegno sia a livello nazionale che internazionale da parte di coloro che si oppongono ai diritti di base per i gruppi di minoranza. «Il divieto sui transgender è esattamente questo tipo di manipolazione, che ha risonanza tra la gente per accumulare sostegno per la guerra e altre cose», ha detto Alexander Kondakov, sociologo russo che insegna all’University College di Dublino, in Irlanda.

«Il modo in cui queste persone vedono il loro futuro sta crollando», ha dichiarato in un’intervista al Moscow Times Yan Dvorkin, responsabile del Center-T, gruppo che supporta le persone transgender e non binarie in Russia. Attivisti e persone transgender ritengono che la legge potrebbe aumentare i tassi già elevati di suicidio e di tentativi di suicidio tra le persone transgender e incoraggiare un mercato clandestino di interventi chirurgici e farmaci.

Le persone transgender sono state tra le centinaia di migliaia di russi che sono fuggiti dal Paese dall’inizio del conflitto in Ucraina e dal peggioramento delle repressioni interne. Ma andare all’estero è costoso e può comportare rischi, spiega il Moscow Times: «Circa il 90% delle persone con cui lavoro non ha il privilegio di lasciare il Paese. Voglio restare qui per sostenerli», ha detto al quotidiano Dvorkin.

La legge è entrata in vigore immediatamente dopo la sua pubblicazione sul sito web del governo.

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