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Chi è Sonia Anelli, direttrice del Parco nazionale di Pantelleria

Prima donna a essere nominata a capo di un Parco nazionale nel 2021, ha aperto la strada all’arrivo di nuove figure femminili in questo ruolo
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22 luglio 2023 Aggiornato alle 16:00

Quando era stata nominata due anni fa, Sonia Anelli era l’unica direttrice di un Parco nazionale in Italia, quello di Pantelleria. Tutti gli altri erano guidati da uomini. Poi a stretto giro è arrivata a farle compagnia Maria Laura Talamè, direttrice del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e, presto, si vocifera, altre donne dovrebbero dare manforte al duo. Ma chi è la pioniera della recente svolta femminista dell’ecologia italiana?

Nata a Parma 51 anni fa, Anelli è laureata in Scienze Biologiche ed è esperta di Pubblica amministrazione oltre che di Educazione ambientale e Conservazione della natura. La sua carriera è iniziata nel 1998 nel Parco Regionale delle Valli del Cedra e del Parma, un ente poi confluito, nel 2012, nella nuova realtà dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale (Parchi del Ducato).

Poi nel 2021 l’idea un po’ pazza di cambiare tutto e candidarsi a direttrice del Parco nazionale di Pantelleria, uno degli enti più nuovi nel panorama italiano, essendo nato nel 2016, ma soprattutto molto lontano e diverso dai luoghi ai quali fino a quel momento Anelli era abituata.

«Dopo vent’anni di lavoro tra i boschi dell’Appennino, avevo voglia di cambiare e anche di capire le mie capacità. Mio marito Giovanni mi diceva che ero matta. E i miei figli, Clara di 17 anni ed Elia di 15, neppure sapevano dove fosse Pantelleria», ha raccontato nel 2021 a Repubblica. Poi però è arrivata la chiamata dal ministero della Transizione ecologico, diretto all’epoca da Roberto Cingolani, e la “mattata” è diventata realtà.

Una sfida non semplice quella di Anelli: il Parco nazionale di Pantelleria copre l’80% del territorio e far coesistere esigenze paesaggistiche, agricole e turistiche sull’isola non è certo semplice. La neo direttrice ha messo fin da subito in chiaro che «questo territorio non è adatto al turismo di massa, ma serve invece un modello di turismo sostenibile anche fuori stagione». C’è poi il tema delle vigne terrazzate, dichiarate patrimonio dell’umanità Unesco. Anche su questo Anelli ha idee ben precise. «Va tutelato il paesaggio agrario, con i suoi terrazzamenti e i muretti a secco. Lo sforzo sarà di valorizzare le produzioni agricole convertendole al biologico ed evitare l’abbandono delle terre».

In questi due anni la direttrice si è dedicata molto anche al rapporto tra l’isola e i suoi abitanti. Nel 2022 è stato pubblicato il volume L’isola di Pantelleria, l’alleanza di uomini e pietre. Un’agricoltura mediterranea singolare, un testo in cui vengono raccontate le vite e le storie delle persone che abitano l’isola e il loro rapporto con il territorio e l’agricoltura. Il tutto con un occhio in particolare alla popolazione femminile.

Come raccontato da Anelli stessa al Quotidiano di Sicilia: «L’amore per la terra a Pantelleria è sconfinato e allo stesso modo non vede differenze di genere. Sono tante le donne a conduzione delle aziende agricole o vitivinicole, in particolare, capaci di raccontare l’agricoltura con grande orgoglio e coraggio».

Sotto la nuova guida il Parco nazionale di Pantelleria è anche sbarcato in Europa: nel dicembre 2022 la direttrice ha ritirato la Carta europea per il turismo sostenibile a Bruxelles, un documento che traccia linee-guida per un turismo che rispetti l’ambiente e gli equilibri ecologici dei territori.

Non sono mancati però nemmeno i momenti difficili, come la tromba d’aria che ha colpito l’isola nel 2021, causando due morti e nove feriti e, nel 2022, un incendio, probabilmente doloso, che ha minacciato l’isola stessa. Gli ostacoli sono tanti, ma il futuro a Pantelleria, e forse anche in Italia, sembra essere verde. E rosa.

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