Ambiente

Pantelleria: aperta un’inchiesta sul rogo

Questa notte sull’isola siciliana sono bruciati almeno 30 ettari di macchia mediterranea. In fuga dalle ville anche Giorgio Armani e Marco Tardelli. Ora si indaga sulle cause dell’incendio
L'incendio sull'isola di Pantelleria domato nella mattinata del 18 agosto 2022
L'incendio sull'isola di Pantelleria domato nella mattinata del 18 agosto 2022 Credit: ANSA/PROTEZIONE CIVILE
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18 agosto 2022 Aggiornato alle 13:32

Dopo una notte di paura, il grande incendio divampato a Pantelleria è stato quasi totalmente domato.

Ora si passa alla conta dei danni, con almeno 30 ettari di boschi bruciati e un impatto critico sugli ecosistemi locali. Per fortuna, nessun ferito e pochi danni alle abitazioni.

Ad essere colpite sono state soprattutto canneti e vegetazioni delle contrade Favarotta, Khamma e Perimetrale, in cui le fiamme hanno lambito e interessato diverse case. Come ha detto il sindaco dell’isola Vincenzo Campo per ora però il “peggio sembra passato”.

Tantissimi i residenti e villeggianti costretti alla fuga per un incendio su cui la Procura di Marsala diretta da Roberto Piscitello ha aperto un’inchiesta nel tentativo anche di far luce su un possibile episodio di dolo. Tra le case interessate dalle fiamme anche quelle dello stilista Giorgio Armani che è fuggito rapidamente dalla dimora dove stava ospitando alcuni amici.

In fuga anche l’ex calciatore Marco Tardelli e la giornalista Myrta Merlino.

A favorire un ritorno alla normalità dopo le fiamme c’è stato il vento di scirocco che dopo aver soffiato forte è gradualmente calato, ma restano pesanti segni del passaggio del rogo nella macchia mediterranea e nella zona alle spalle di Cala Cinque denti.

“L’incendio ha lambito case e colpito diversi canneti, così alcune abitazioni hanno riportato danni indirettamente e nella notte una trentina di persone sono state messe al sicuro per precauzione via mare e diciotto di loro sono stati ospitati dal Comune”, fanno sapere dal municipio. Sulle cause, come detto, si sospetta una possibile azione dolosa dato che il rogo sarebbe partito da due distinti focolai a poche centinaia di metri di distanza e anche il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, ha parlato di “tipico scenario da incendio doloso”. Lo stesso procuratore di Marsala ha ribadito che “un incendio colposo, causato dall’incuria umana, non sarebbe da considerare meno grave di uno doloso”.

Attualmente, mentre il grosso del rogo è stato domato, c’è allerta per possibili fiamme nella zona di Cala Gottone.

“L’incendio è stato contenuto, rimangono alcuni focolai - spiega il capo della Protezione civile - è andata bene perché il vento di scirocco spinge verso il mare, altrimenti sarebbe stato complicato. Non c’è stato alcun danno a persone”. Diversi residenti e turisti sono stati comunque aiutati dalla Capitaneria di porto che ha permesso l’evacuazione via mare. Nel frattempo, mentre a Pantelleria ora si capirà quanto il rogo ha impattato per esempio sui vigneti, in altre zone della Sicilia, soprattutto il palermitano, si sono verificati almeno sette incendi nella zona di Partinico, Misilmeri, nel parco dei Sicani, ma anche a Casale Belmonte Mezzagno, Pizzo Garibaldi ad Alia e contrada Marino a Prizzi.

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