Ambiente

Macron scioglie il movimento ecologista Les Soulèvements de la Terre

Dopo gli scontri con le forze dell’ordine nei mesi scorsi, l’esecutivo Macron ha sciolto il collettivo, che ora fa ricorso. In tutta Francia manifestazioni di solidarietà agli attivisti
Credit: EPA/CHRIS PETIT TOPHE TESSON
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22 giugno 2023 Aggiornato alle 19:00

La Francia è in subbuglio dopo la decisione del governo Macron di sciogliere il collettivo ambientalista Les Soulèvements de la Terre, protagonista di azioni e manifestazioni contro l’inazione legata alla crisi climatica, iniziative ecologiste e anche cortei No Tav, oltre che scontri con la polizia. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, aveva avviato la procedura di scioglimento il 28 marzo, pochi giorni dopo i violenti scontri avvenuti a Sainte-Soline (Deux-Sèvres).

Ora, annunciano i legali che rappresentano Les Soulèvements de la Terre, sarà presentato un ricorso al Consiglio di Stato contro lo scioglimento che è diventato esecutivo dal 21 giugno.

In tutta la Francia, e continueranno sino al 28 giugno, sono scattate manifestazioni di sostegno al movimento e ad alcuni degli arrestati per gli scontri: a Nantes, davanti alla prefettura, si sono radunati in 1200, a Parigi ci sono stati picchetti e iniziative a cui ha preso parte, in difesa del collettivo, anche Greta Thunberg.

«L’uso della violenza non è legittimo nello stato di diritto e questo è ciò che è stato sanzionato», ha ricordato il portavoce del governo Olivier Véran dopo il Consiglio dei ministri.Secondo il governo, “con il pretesto di difendere la salvaguardia dell’ambiente incitano alla commissione di sabotaggi e danni materiali, anche con la violenza”, spiegano dall’Esecutivo parlando anche di “distruzione materiale” e “attacchi fisici contro le forze dell’ordine”.

Ovviamente, quelli che l’esecutivo di Emmanuel Macron ha definito “ecoterroristi”, non ci stanno. “Il Governo ha appena avviato il processo di scioglimento. Ma non si dissolve una rivolta (“soulèvements” in francese, che può essere interpretato anche come “sollevamento”, ndr). Tutto continua. Perché voi siete, siamo tutti, le Rivolte della Terra”, ha reagito il collettivo che ha poi ricevuto il sostegno di manifestazioni a Parigi, Nantes, Rennes, Bordeaux e Tolosa.

Ma il Governo, che si batte contro il movimento impegnato anche nelle proteste Tav per il tunnel Lione-Torino, insiste sul fatto che non si possono giustificare “azioni estreme fino al confronto con le forze dell’ordine”.Mentre era a Parigi per proteste contro i vertici mondiali della finanza, anche Greta Thunberg si è unita alla solidarietà nei confronti del collettivo francese, spiegando che “è una questione di diritto a manifestare e di difesa della vita” e aggiungendo la sua personale speranza “che più persone si alzino contro ciò che sta accadendo in questo momento e difendano il diritto di protestare”.

Nel frattempo è arrivato l’appoggio a Les Soulèvements de la Terre anche da parte da alcuni partiti verdi ad associazioni ecologiste, tutti impegnati nell’opporsi alla deriva “di destra” del Governo francese per questa decisione che è in totale “contrasto con la libertà di manifestare”.

Sulla questione, infine, è intervenuto anche il movimento No Tav.

“In Italia come in Francia, la china è quella di una pericolosa criminalizzazione del movimento ecologista. Più la crisi avanza, più le maschere cadono e i nostri governanti mostrano il loro ghigno osceno. Le motivazioni avanzate dallo stato francese sono risibili e fanno eco agli attacchi giudiziari in corso contro il movimento no tav. Il potere ci immagina a sua immagine e somiglianza tra strutture piramidali, manipolazioni dell’opinione pubblica e consenso guadagnato attraverso la violenza. Niente di più lontano dall’idea che ci siamo fatta dei Soulèvements de la terre, movimento che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi in cui abbiamo costruito il grande week-end di mobilitazione del 17 e 18 giugno scorso in Val Maurienne”, scrivono dal gruppo.

“Dalla Val Susa - aggiungono - solo poche parole. Innanzitutto, grazie. Grazie per quello che avete fatto per la nostra valle, grazie per la generosità e il coraggio con cui vi siete messi a disposizione della nostra lotta, contribuendo così a evitare la più grande devastazione dell’arco alpino che montagna ricordi. A voi va tutto il nostro rispetto e la nostra gratitudine. E poi un invito. Sappiamo che la battaglia continua lì da voi, in Francia, e che nessuno si lascerà intimidire. Ma voi sappiate anche qui in Val Susa sarete sempre le/i benvenute/i e questa resterà la vostra casa. A partire dal week-end del 29-31 luglio, durante il festival alta felicità in cui vi invitiamo a essere gli ospiti d’onore. La solidarietà solleva le montagne. Ciò che ricresce ovunque, non può essere dissolto. A presto sui sentieri della lotta!”.

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