Diritti

Ad Astra Project: una stella per guidare i giovani Neet

Il progetto (realizzato con il sostegno di Fondazione di Comunità Milano, Campari, Heineken Italia e Lavazza) forma ragazzi tra i 18 e i 27 anni che vogliono cimentarsi nel mondo del Beverage
Credit: Cottonbro studio
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
22 giugno 2023 Aggiornato alle 17:00

«La mia vita è completamente cambiata dopo lo scoppio della guerra - spiega Olga, originaria dell’Ucraina - Quando sono venuta in Italia ho visto una “stella”, ho capito che mi piaceva preparare cocktail e lavorare dietro il bancone. Ed è quello che faccio ora». Anche Elias, che proviene dal Marocco, sta lavorando in un pub: «A 18 anni non sapevo bene cosa fare, quindi ho cambiato molti mestieri: ho iniziato come addetto alla vigilanza, poi magazziniere, cameriere, e qualche anno fa sono rimasto fermo per il Covid. Ora il mio sogno ha iniziato a realizzarsi, sono felice: lavorare dietro a un bancone mi fa conoscere culture e persone nuove e differenti».

Olga e Elia sono 2 dei 30 ragazzi e ragazze che hanno partecipato alla terza edizione di Ad Astra Project, il programma di formazione-lavoro per i giovani Neet (Not in Education, Employment, or Training). Si tratta di persone che non hanno e non cercano un impiego, non frequentano una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale.

L’iniziativa, ideata e sostenuta da Fondazione di Comunità Milano in collaborazione con Campari Group, Heineken Italia, Lavazza Group e A&I Società Cooperativa Sociale Onlus, con il Patrocinio di Comune di Milano e di Regione Lombardia, si rivolge a ragazzi e ragazze tra i 18 e i 27 anni residenti nell’area metropolitana di Milano, disoccupati o inoccupati, con basso livello di istruzione e scarsa esperienza lavorativa. Offre un percorso gratuito e aperto a chiunque sia in possesso dei requisiti e voglia cimentarsi in un percorso di formazione lungo un anno nel mondo del Beverage (Caffetteria e Bartender-Mixology).

«È un’opportunità per fare davvero ciò che volete della vostra vita: trovate il percorso giusto per voi e non abbiate paura di sognare». Così Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, si è rivolta al gruppo del 2023, riunito a Villa Campari, a Milano, per ricevere i diplomi, e composto perlopiù da ragazzi (72%) e con una percentuale di donne che per la prima volta dall’avvio del progetto si attesta intorno al 30% del totale, “dimostrando un crescente interesse verso le professioni del beverage”, spiegano da Ad Astra Project.

La maggior parte dei partecipanti è di origine straniera (80%), più di un terzo vive in comunità alloggio (36%), il restante in famiglia. Per quanto riguarda la preparazione scolastica, il 40% ha conseguito la terza media in Italia, il 12% ha conseguito il diploma superiore in Italia e oltre il 48% ha un titolo riconosciuto solo dal Paese d’origine. Più della metà dei partecipanti ha avuto brevi esperienze di lavoro in ambiti diversi.

«Gran parte dei ragazzi ha avuto percorsi di vita faticosi: alcuni hanno abbandonato gli studi, altri arrivano dall’estero, qualcuno non sa ancora come e che cosa costruire», ha spiegato Sara Ombrini, responsabile Area Lavoro A&I Società Cooperativa Sociale Onlus. Il nome, Ad Astra Project, fa infatti riferimento al motto latino “Per aspera ad astra”, che significa: “Attraverso le asperità sino alle stelle”. Restituisce l’idea di fatica e apprendimento progressivo per acquisire capacità professionali misurabili, ritrovare la fiducia e imboccare la propria strada nel mondo.

Il percorso formativo offerto da Ad Astra Project si è sviluppato in 4 tappe: a gennaio 2023 c’è stata la selezione dei partecipanti, «avvenuta sulla base della loro motivazione, dei loro desideri professionali, e non delle conoscenze tecniche, perché quelle andavano ancora apprese», ha sottolineato Ombrini. La cooperativa sociale A&I ha guidato il primo modulo di formazione, interamente dedicato alle soft skills: puntualità, precisione, impegno, collaborazione, lavoro di squadra, competenze trasversali e relazioni essenziali nel mercato del lavoro.

In seguito, a marzo 2023, i ragazzi e le ragazze sono stati suddivisi in 2 gruppi: qualcuno ha intrapreso il percorso bar-caffetteria presso il Training Center di Lavazza Group a Torino, della durata di 40 ore, incentrato sulla produzione e le varietà del caffè. Altri sono stati indirizzati verso il percorso bartender-mixology presso la Campari Academy e l’Università della Birra del Centro di Formazione Heineken Italia: in 100 ore i ragazzi e le ragazze hanno acquisito conoscenze tecniche, teoriche e di interazione a tema cocktail e spillatura della birra. Oggi stanno svolgendo tirocini che dureranno 4 mesi in bar, bistrot, caffetterie, pasticcerie e, più in generale, esercizi commerciali del settore Food & Beverage a Milano e dintorni. In questo periodo i partecipanti ricevono un compenso con risorse messe a disposizione da Fondazione di Comunità Milano.

Dal 2019, quando il progetto è partito, sono 70 le persone under 30 formate per il settore Beverage: di queste, oltre il 75% dei partecipanti è stato assunto dopo un tirocinio retribuito di 4 mesi, in uno dei tantissimi esercizi commerciali coinvolti nell’area milanese. «La percentuale di ricollocazione di questi ragazzi è alta, il grado di occupabilità è elevato - ha detto Ombrini - I numeri possono sembrare piccoli, ma dietro di loro ci sono volti, storie. E spesso sono storie di riscatto».

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