Economia

I sussidi economici possono salvarti la vita

Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature, i programmi governativi di aiuto economico ridurrebbero i livelli di mortalità di donne e bambini. Con impatti positivi su tutta la comunità
Credit: Monstera
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15 giugno 2023 Aggiornato alle 09:00

Negli ultimi decenni i sussidi economici alla popolazione si sono affermati come la strategia principale di molti Governi per ridurre la povertà.

La loro efficacia in generale è oggetto di dibattito e di ricerca scientifica ma, nonostante non siano pochi i detrattori di quello che viene comunemente chiamato con una punta di disprezzo “lo Stato assistenziale”, i dati sembrano confermare l’impatto positivo sugli indicatori sanitari e in particolare nel ridurre la mortalità di donne e bambini. Sono i risultati di un’analisi condotta da alcune ricercatrici e ricercatori e pubblicata su Nature.

Povertà e salute sono due indicatori collegati a doppio filo attraverso indicatori intermedi quali l’insicurezza alimentare, l’accesso al sistema sanitario, le condizioni abitative, il rischio occupazionale, i livelli di educazione, i comportamenti salutari e il benessere sociale tra gli altri. Non è un mistero che la situazione economica determini le aspettative di vita e i livelli di mortalità.

La pandemia di Covid-19 ha esacerbato le situazioni di povertà in moltissimi Paesi tanto che, secondo la World Bank, nel 2020 le persone che vivevano in estrema povertà erano 97 milioni in più del 2018 (quando il numero si attestava intorno agli 800 milioni di persone).

Per fare fronte all’esplodere del fenomeno, nello stesso periodo, sono aumentati anche i programmi di sussidi economici dei governi: 962 nel 2022 dei quali più di due terzi introdotti proprio durante la pandemia.

Altri studi avevano già messo in luce l’efficacia di questi programmi per diminuire la povertà, aumentare l’indipendenza economica e la frequenza scolastica delle bambine e dei bambini, diminuire i livelli di malnutrizione, aumentare l’empowerment femminile e l’accesso al sistema sanitario.

Si è inoltre rilevato che i sussidi economici alle famiglie hanno ricadute positive su tutta la comunità, stimolandone le attività economiche. Tuttavia, fino a questo momento non c’erano dati certi sull’impatto dei programmi sulla mortalità.

Lo studio di Nature prende in considerazione 37 Paesi (la maggior parte nell’Africa Subsahariana, gli altri in America Latina e Sud-est asiatico) in 16 dei quali sono stati introdotti programmi di aiuto su larga scala.

I dati raccolti evidenziano come i sussidi giochino un ruolo importante nel ridurre la mortalità di donne e bambini già entro due anni dalla loro attivazione. La diminuzione della mortalità femminile dipende in particolar modo dal crollo del numero delle morti durante la gravidanza, ma conferma anche le evidenze della maggior efficacia degli aiuti economici rivolti alle donne, o comunque quando le donne ne sono le beneficiarie primarie.

Per quanto riguardo la mortalità maschile lo studio non rivela effetti nell’immediato, sebbene si suggerisca la possibilità di miglioramenti sul lungo periodo.

Per quanto riguarda la tipologia dei sussidi non emergono differenze significative tra sussidi incondizionati e condizionati, ovvero quelli che incentivano comportamenti virtuosi nell’alimentazione, l’educazione o la salute sfatando il mito, che spesso si nasconde dietro i programmi condizionati, che le persone povere non siano in grado di fare le scelte migliori per sé stesse.

La maggiore efficacia, secondo la ricerca, è raggiunta dai programmi con maggior copertura e che prevedono trasferimenti consistenti di denaro. Questo perché spesso il nucleo familiare o la persona che beneficia del sussidio lo condivide con la famiglia allargata o la comunità, aumentando gli impatti positivi.

Le caratteristiche dei beneficiari e del programma non bastano però per definirne l’efficacia. È importante infatti considerare anche il contesto generale.

Lo studio ha evidenziato come i sussidi abbiano più probabilità di successo in Paesi con buoni livelli di governance, dove sono in atto sistemi di accountability, dove le cittadine e i cittadini partecipano alle decisioni politiche, dove la corruzione non impera, dove vige lo stato di diritto e dove non regnano violenza e terrorismo.

Le evidenze raccolte, come sottolineano gli stessi autori e autrici, pur essendo già statisticamente solide andranno confermate da ulteriori ricerche che coinvolgano un numero sempre maggiore di Paesi, ma rimangono comunque un tassello importante a favore dei programmi di sussidi economici per i gruppi più vulnerabili. Programmi che potrebbero cambiare la vita di milioni di persone e di intere comunità in tutto il mondo, se estesi e implementati in modo sempre più sistematico.

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