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Espressione e identità di genere: cosa significano?


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Credit: Kamaji Ogino
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
1 gennaio 2023 Aggiornato alle 09:00

Il sesso assegnato alla nascita non definisce il modo in cui ognuno di noi percepisce e fa riferimento a se stessǝ. Il genere, infatti, non è una mera caratteristica biologica ma un costrutto sociale di norme, comportamenti e ruoli che varia tra le società e nel tempo e può essere classificato come maschile, femminile o non binario.

L’identità di genere è dunque la percezione che ognuno ha di sé e del proprio genere, che sia uomo, donna, nessuno dei due o entrambi. Come vedremo, a differenza dell’espressione di genere, l’identità di genere non è esteriormente visibile agli altri.

Per la maggior parte delle persone, l’identità di genere si allinea con il sesso assegnato alla nascita, mentre per le persone transgender e non binarie l’identità di genere differisce in vari gradi dal sesso assegnato alla nascita.

Transgender, o semplicemente trans, è un aggettivo usato per descrivere qualcuno la cui identità di genere differisce dal sesso assegnato alla nascita. Un uomo transgender, a esempio, è qualcuno che è stato indicato come femmina alla nascita ma la cui identità di genere è maschile.

Non binario è un termine che può essere utilizzato da persone che non descrivono se stesse o il proprio genere come rientranti nelle categorie di uomo o donna e che possono identificarsi come entrambi, nessuno o avere un’identità di genere fluida. Anche i termini genderqueer e genderfluid rientrano sotto questo termine-ombrello.

Con il termine “disforia di genere” viene definito il disagio che una persona può sperimentare a causa di una mancata corrispondenza tra la sua identità di genere e il sesso assegnato alla nascita. Fino al 2013 si utilizzava “gender identity disorder” ma questa condizione è stata rinominata per rimuovere lo stigma associato al termine “disturbo”, nonostante secondo alcune persone solo il fatto che sia inserita nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DMS-5) rischia di classificarla come una malattia. In Italia, la diagnosi di disforia di genere è al momento necessaria per sottoporsi a un percorso di riassegnazione di genere.

L’espressione di genere è invece il modo in cui una persona presenta il proprio genere esteriormente, attraverso il comportamento, l’abbigliamento, la voce o altre caratteristiche in base alle aspettative sociali. La società identifica questi segnali come maschili o femminili, sebbene ciò che è considerato maschile o femminile cambi nel tempo e vari a seconda della cultura.

Euforia di genere è il termine che indica la soddisfazione, il godimento o il sollievo provato dalle persone trans e non binarie quando sentono che la loro espressione di genere corrisponda alla loro identità di genere: non necessariamente, infatti, c’è corrispondenza tra le due.

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