Ambiente

Cattura CO2: gli investimenti sono in crescita

Il mese scorso quattro società, tra cui il gruppo H&M e JP Morgan Chase, hanno annunciato un investimento combinato di 100 milioni di dollari per le tecnologie di rimozione e stoccaggio del carbonio
Credit: Bastian Riccardi
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
4 maggio 2023 Aggiornato alle 11:00

Al Petersberg Climate Dialogue del 2-3 maggio, l’incontro annuale che apre i negoziati in vista della successiva Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, il presidente della Cop28, Sultan Ahmed Al Jaber, ha espresso la volontà di «concentrarci al massimo sull’eliminazione graduale delle emissioni di combustibili fossili».

Diversi osservatori hanno interpretato questa affermazione di Al Jaber, che anche è Amministratore delegato del gigante petrolifero Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc), come un modo sibillino per dire che gli sforzi non avrebbero ridotto la produzione di combustibili fossili, ma si sarebbero concentrati invece sulla cattura della CO2.

Ma a fugare ogni dubbio sul fatto che fosse effettivamente così ci ha pensato lo stesso imprenditore.

I combustibili fossili «continueranno a svolgere un ruolo nel prossimo futuro», ha dichiarato alla fine della due giorni Al Jaber, che in qualità di ministro dell’Industria e della Tecnologia avanzata negli Emirati Arabi Uniti afferma di aver «adottato un approccio globale e olistico alla transizione energetica».

Infine in modo esplicito: «Se vogliamo seriamente mitigare i cambiamenti climatici e ridurre in modo pratico le emissioni, dobbiamo aumentare le tecnologie di cattura del carbonio». Un’industria, quella della rimozione e dello stoccaggio del carbonio, che nelle ultime settimane ha ricevuto ulteriore impulso.

Il 12 aprile quattro importanti società – il gruppo H&M, la multinazionale di servizi finanziari JP Morgan Chase e le aziende di software Workday e Autodesk – hanno annunciato un investimento combinato di 100 milioni di dollari per la rimozione del carbonio entro il 2030 attraverso Frontier, il progetto fondato dalla società di pagamenti Stripe insieme a Alphabet, Shopify, Meta e McKinsey.

Un impegno che si aggiunge ai 925 milioni di dollari stanziati l’anno scorso dagli stessi fondatori di Frontier al momento del lancio della società di proprietà di Stripe.

L’Inflaction Reduction Act, il maxi piano di investimenti varato dal Governo Biden, inclusi 369 miliardi di dollari per il clima, ha aumento il sussidio governativo per gli impianti di cattura dell’anidride carbonica portandolo da 50 a 85 dollari per tonnellata sequestrata, importo che sale a 180 dollari per la cattura diretta dell’aria (Dac).

I più critici ritengono che investire sulle tecnologie di rimozione del carbonio rappresenti un alibi per continuare a produrre combustibili fossili, ma c’è anche chi ritiene che sia indispensabile applicare entrambe le soluzioni.

«È abbastanza inequivocabile quando si leggono i rapporti dell’Ipcc a partire dal 2018, che non possiamo arrivare a zero emissioni globali nette senza la rimozione permanente del carbonio su larga scala», ha dichiarato alla Cnbc Hannah Bebbington, responsabile della strategia di Frontier, per la quale si tratta di una «falsa dicotomia».

«Dobbiamo sia ridurre radicalmente le emissioni che emettiamo, ma anche ridimensionare la rimozione permanente di carbonio di alta qualità, altrimenti non raggiungeremo in alcun modo l’obiettivo dello zero netto», ha aggiunto Bebbington.

«La scienza è sempre più chiara: la rimozione del carbonio è uno strumento sempre più necessario per limitare il riscaldamento», sostiene Ryan Macpherson, responsabile dell’innovazione e degli investimenti per il clima di Autodesk.

«La sfida è rappresentata dal fatto che molte delle soluzioni di rimozione odierne sono ancora agli inizi – conclude –, e dovremo ridimensionare il settore migliaia di volte se vogliamo soddisfare gli ordini di grandezza richiesti dai modelli climatici».

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