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La Giornata della Terra: un giorno per fare i bravi… e disobbedire!

In tutto il mondo oggi si celebra l’Earth Day, una grande festa per celebrare e difendere tutti insieme il nostro bel Pianeta strapazzato
Credit: Rocco Di Liso
Tempo di lettura 4 min lettura
22 aprile 2023 Aggiornato alle 10:00

Oggi è un giorno di festa. È passato un mese dall’inizio della primavera e in tutti i Paesi del mondo si celebra la Giornata della Terra. Non è il compleanno del nostro bel Pianeta blu (non c’è torta grande abbastanza per tutte quelle candeline, e ci vorrebbe un tornado per spegnerle tutte!) ma un giorno in cui gli umani le fanno la festa lo stesso.

La Giornata della Terra è nata negli Stati Uniti nel 1970. Era un periodo in cui il Pianeta era strapazzato da molte guerre e la gente non ne poteva più. Voleva un mondo di pace e di rispetto e di armonia tra le persone e tutti gli esseri viventi, animali e piante compresi. Il pacifismo e l’ecologia vanno a braccetto, sai. Non può esserci armonia tra umani e natura se gli umani non sono in armonia tra di loro. E non può esserci pace tra gli umani se la natura è maltrattata e si ribella.

Da quando è stata organizzata la prima volta, ogni 22 aprile 193 Paesi del mondo organizzano un mucchio di eventi per celebrare il nostro pianeta, spiegare cosa va storto e come si può raddrizzare la rotta, insegnare i piccoli e grandi gesti che possono salvare il mondo.

Le feste sono importanti: l’allegria generale aiuta a pensare e la natura ha bisogno più che mai che gli umani pensino (pensino bene e pensino in fretta) a come prendersi davvero cura di lei. In tante città (forse anche la tua) si organizzano banchetti, concerti, lavoretti e incontri per spiegare a grandi e piccini che ogni piccola scelta è importante e non costa poi tutta questa fatica.

Quest’inverno ci ha insegnato tanto, purtroppo con le maniere forti: per colpa della guerra in Ucraina, il prezzo dell’energia, la luce e il gas, è schizzato alle stelle come un razzo. Per cercare di rimediare, abbiamo imparato un sacco di piccoli gesti: spegnere il wifi e gli interruttori di notte, abbassare il riscaldamento, preferire l’autobus alla macchina, stare meno sotto la doccia.

Gli umani sono animali un po’ scemi, e ci è voluta una bruttissima guerra e le bollette impazzite per imparare a fare cose che la natura ci chiede a gran voce da anni. Eventi come la Giornata della Terra servono proprio a questo: imparare con le buone quello che la vita ci inculca con le cattive.

Ogni gesto conta, sai. Riciclare, lasciare la macchina in garage, mangiare meno carne, consumare di meno. Serve tutto. Ma non basta. Il mondo non è fatto solo da persone come te e me che fanno scelte piccoline. Il mondo è fatto anche da cose più grandi, da gruppi di persone che hanno molto più potere e più soldi per fare scelte coraggiose. Imprese, città, Paesi.

Se noi che siamo piccolə ci impegniamo a dare il meglio, dobbiamo pretendere che tuttə diano il meglio, soprattutto le persone grandi e potenti che comandano. Noi umani inquiniamo tanto ma le fabbriche, gli allevamenti giganti, gli oleodotti inquinano molto di più. Il problema è che chi è al comando non è sempre la persona più giusta e altruista e, se c’è di mezzo la possibilità di fare tanti soldini, la giustizia e l’altruismo rotolano in fondo alla lista della spesa, insieme al filo interdentale e alla carta igienica.

È per questo che negli ultimi tempi si sente parlare di persone che fanno gesti molto impressionanti (ma non pericolosi) per mettere in guardia dai pericoli dell’inquinamento. Ci sono gli ecologisti che imbrattano con pittura lavabile opere d’arte e monumenti.

Quello che fanno si chiama “disobbedienza civile”. Non è un capriccio, è una lotta senza violenza dove non si obbedisce a chi sta facendo qualcosa di male (qualcosa di veramente male, eh: non puoi usare la scusa della disobbedienza civile per non lavarti i denti). Perché chi è al potere non fa sempre la cosa giusta, anche se dovrebbe, ed è importante dire “Non ci sto!” se la posta in gioco è alta come la protezione dell’ambiente.

La crisi climatica sta mettendo in pericolo tuttə, soprattutto i più piccolini. Se non facciamo qualcosa presto, quasi un miliardo di bambini (cioè quasi la metà dei bimbi del mondo) sarà colpito dai suoi effetti. Siccità, allagamenti, incendi, inquinamento: un festival di cose brutte!

Allora, in questa 53° edizione della Giornata della Terra, pensa a fare ə bravə: chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti (non usare la scusa della crisi climatica per non lavarti i denti, però), viaggia in treno e non in aereo, mangia meno ciccia e ricicla per bene i rifiuti di casa. E quando sarai bravə, mi raccomando: disobbedisci.

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