Economia

Arriva il decreto spalma crediti

Dal 2 maggio si potranno inoltrare all’Agenzia delle Entrate le richieste di utilizzo dei crediti derivanti da bonus edilizi, per un periodo dai 4 ai 10 anni
Credit: Mikhail Nilov
Tempo di lettura 3 min lettura
24 aprile 2023 Aggiornato alle 11:00

È in arrivo un’interessante novità per i titolari di crediti di imposta. L’Agenzia delle Entrate ha attivato lo spalma crediti, a seguito delle modifiche apportate alla legge di conversione del decreto Cessioni (D.L. n. 11/2023), che consente l’utilizzo del credito su un arco temporale più lungo, portando in avanti le quote di sconti fiscali non compensate tramite modello F24.

Questa opzione sarà probabilmente più interessante per le imprese che per le istituzioni finanziarie e infatti le banche hanno già pianificato l’utilizzo dei crediti che hanno acquistato nei mesi precedenti. Quindi, prolungare i tempi di pagamento potrebbe essere considerato solo come un’opzione di emergenza.

Lo strumento potrebbe essere utile soprattutto per le imprese di costruzioni che, a causa del blocco del mercato e dell’esaurimento della capienza fiscale, hanno crediti non utilizzati per circa dieci miliardi di euro per le annualità dal 2023 al 2026.

Per interventi finalizzati all’eliminazione di barriere architettoniche, oltre che Superbonus e Sismabonus, è possibile dividere la porzione rimanente di ogni rata annuale di crediti d’imposta, che derivano dalla cessione o dallo sconto in fattura, in dieci rate annuali di uguale valore invece della ripartizione originale di quattro anni. Questa opzione inizia a decorrere dall’anno successivo a quello in cui è stata originariamente concessa la rata.

Lo spalma crediti è soggetto a un doppio regime temporale, come conseguenza di due diversi interventi normativi.

Questa misura riguarda i crediti riferiti agli anni 2022 e successivi per le comunicazioni relative al superbonus inviate fino al 31 ottobre 2022; e agli anni 2023 e successivi per le comunicazioni inviate dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023, relative oltre che al superbonus, anche al sismabonus e al bonus barriere architettoniche.

Le rate che derivano dalla suddivisione del credito d’imposta possono essere utilizzate solo per compensare altri debiti con l’ente creditore e non possono essere trasferite ad altri soggetti o suddivise ulteriormente. Inoltre, se una parte del credito d’imposta non viene utilizzata nell’anno in cui è stato concesso, non può essere usata negli anni successivi, né richiesta come rimborso.

Per poter dividere i crediti in più anni, il titolare deve informare l’Agenzia delle Entrate della propria intenzione e fornire informazioni sulla tipologia di credito, la quota annuale che si desidera ripartire nei prossimi dieci anni e l’importo corrispondente. Tale comunicazione può essere effettuata a partire dal 2 maggio 2023, accedendo al servizio piattaforma cessione crediti, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Dal 3 luglio 2023, invece, sarà possibile inviare la comunicazione anche tramite un intermediario, utilizzando lo stesso servizio.

La notifica inviata all’Agenzia delle Entrate per la ripartizione dei crediti è irrevocabile e produce effetto immediato. Nel caso in cui il soggetto titolare dei crediti non faccia comunicazione, i crediti saranno utilizzati secondo il piano di pagamento originale di quattro o cinque anni.

Si tratta di un’opportunità importante per le aziende: in alcune situazioni, l’estensione dei tempi di utilizzo dei crediti potrebbe essere l’unica soluzione per evitare di perdere denaro.

Leggi anche
Agevolazioni
di Maria Ida De Franceschi 4 min lettura
Superbonus
di Beatrice Meli 3 min lettura