Bambini

Le mamme americane lottano per un web più sicuro

Donne che hanno perso i figli o li hanno visti trasformarsi per colpa delle piattaforme digitali chiedono al Congresso degli Stati Uniti una normativa che tuteli bambini e ragazzi su internet
Credit: cottonbro studio      
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
14 aprile 2023 Aggiornato alle 12:00

Coloro che sostengono la necessità di una maggiore sicurezza online possono contare sugli sforzi di un gruppo di attiviste. Sono tutte madri e tutte hanno perso un figlio proprio a causa di Internet: alcune per un giro di droga su Instagram, altre per colpa di un predatore sessuale o di un suicidio a seguito di offese e insulti ricevuti sui social network, altre ancora per una blackout challenge finita male.

La ferma volontà di questo pugno di madri si è resa evidente già nei mesi scorzi, come racconta il Wall Street Journal con azioni di protesta, sit-in e persino un blitz nell’ufficio della senatrice del Congresso Maria Cantwell (Partito Democratico) per ottenere un incontro con il presidente della Commissione Commercio del Senato.

Non è la prima volta che un gruppo di mamme danno battaglia in questo modo. Negli anni ‘80, c’erano i movimenti delle madri contro la guida in stato di ebbrezza, una forza in grado di dare inizio a cambiamenti non solo culturali, ma legislativi. Anche i genitori delle vittime di sparatorie di massa si sono organizzati per promuovere leggi più severe riguardo la sicurezza delle armi.

Il gruppo di madri che ha incontrato la senatrice Cantwell si sta mobilitando a seguito del Kids Online Safety Act, presentato nel 2022 dai senatori Richard Blumenthal (Partito Democratico) e Marsha Blackburn (Partito Repubblicano) per chiedere che le piattaforme online adottino misure ragionevoli per prevenire e contenere i danni ai minori. Le aziende tecnologiche dovrebbero consentire ai giovani utenti di poter limitare la raccolta di dati sulla posizione, la riproduzione automatica o altre funzionalità potenzialmente pericolose.

Il disegno di legge ha subito una battuta d’arresto lo scorso anno per le forti opposizioni in seno all‘industria tecnologica e all’ala più liberale del Congresso.

Anche l’American Civil Liberties Union e altri gruppi che rappresentano le persone gay e transgender negli Usa si sono opposti alla legislazione, affermando che potrebbe fornire ai funzionari statali e federali uno strumento per controllare ulteriormente le piattaforme e i dati.

All’inizio del 2021, le mamme hanno avviato un gruppo di lavoro che fa parte della Screen Time Action Network, una coalizione di sostenitori organizzata da Fairplay. Il gruppo di lavoro si riunisce mensilmente con i senatori Richard Blumenthal e Marsha Blackburn, promotori del Kids Online Safety Act, per discutere della possibilità di elaborare una normativa riguardo la sicurezza dei minori sui social media.

C’è, poi, chi sta facendo pressioni ai singoli Stati federali affinché seguano l’esempio della California, che lo scorso anno ha introdotto un codice di progettazione adatto all’età per le app online.

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