Bambini

Germania: esistono cliniche sanitarie per genitori stanchi

Ai papà e alle mamme in burnout è riconosciuto il diritto a un ritiro di 3 settimane ogni 4 anni in strutture specializzate. Una misura preventiva per evitare che difficoltà quotidiane degenerino in problemi di salute
Paul Hanaoka.
Paul Hanaoka.
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
6 aprile 2023 Aggiornato alle 20:00

Quante volte, tra urla, capricci e compiti da finire, hai pensato (forse persino con un doloroso senso di colpa) “Ho bisogno di una vacanza dai miei figli?”

La Germania sembra venire in soccorso dei genitori “stanchi” con il diritto a un Kur: un ritiro sanitario di circa 3 settimane ogni 4 anni. Si ottiene su prescrizione medica e viene finanziato prevalentemente dall’assicurazione, con pasti, assistenza all’infanzia e terapie inclusi.

Non è una vacanza o un modo per deresponsabilizzarsi: piuttosto si tratta di una terapia o, ancora meglio, di una misura preventiva per evitare che difficoltà assolutamente gestibili degenerino in problemi più gravi. La scienza lo conferma: molti studi dimostrano che i ritiri sono sorprendentemente efficaci per tutelare il benessere psicofisico di mamme e papà. Il dato allarmante, però, è il consistente aumento delle richieste dopo la pandemia.

Nei casi più comuni, i genitori lamentano problemi psicologici come ansia, insonnia o sintomi depressivi che colpiscono oltre il 90% delle persone che seguono i ritiri, ha spiegato alla Bbc Yvonne Bovermann, direttrice del Deutsches Müttergenesungswerk, organizzazione senza scopo di lucro che gestisce circa 70 cliniche che offrono ritiri in Germania. «Quasi tutti hanno anche problemi fisici, come dolori al ginocchio o mal di schiena. Ma il motivo per cui fanno richiesta per il Kur non è il dolore al ginocchio, ma perché non sanno più come affrontare la giornata. Hanno bisogno di 3 settimane lontani da tutto».

Il diritto al Kur è nato, in un primo momento, per fronteggiare situazioni molto diverse dalle sfide del genitore moderno. All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, Elly Heuss-Knapp, politica e moglie del presidente della Repubblica Federale Tedesca Teodor Heuss, fondò il Müttergenesungswerk per sostenere le madri esauste, sulle quali gravavano non solo gli effetti della guerra e della malnutrizione, ma anche la cura di bambini e mariti traumatizzati.

Il genitore del nuovo millennio è alle prese con un rischio diverso, dovuto ai ritmi frenetici della vita lavorativa e alla necessità di conciliarla con la propria sfera personale: il burnout.

A livello planetario, scrive la Bbc, si registra una diffusa e profonda incidenza del fenomeno sui genitori: viene definito dagli esperti come uno stato di “travolgente esaurimento legato al proprio ruolo genitoriale, un allontanamento emotivo dai propri figli e un senso di inefficacia genitoriale”. Uno stato psichico che potrebbe aumentare in modo significativo il rischio di abbandono e violenza nei confronti dei bambini. La depressione dei genitori aumenta la probabilità che i figli sviluppino a loro volta disturbi dell’umore e del comportamento.

Specialmente le madri e i padri single, durante le restrizioni e le chiusure dovute all’emergenza sanitaria, sono stati sottoposti a una pressione particolare. In generale, sono loro a correre i rischi maggiori in termini di salute: hanno un’aspettativa di vita più bassa rispetto ai genitori in coppia e circa un terzo delle madri single sostiene di avere sintomi depressivi o ansiosi.

Quando i genitori si recano in una clinica, vengono visitati e ricevono un piano di attività e terapie su misura, come sedute psicologiche, esercizio fisico e sessioni con consigli per una routine più sana. Ai bambini vengono forniti cure e supporto in caso di eventuali problemi di salute. Dopo aver dedicato la mattina alla terapia prescritta dalla struttura, nel pomeriggio, genitori e figli trascorrono del tempo insieme.

Matthias Franz, specialista in medicina psicosomatica e psicoanalista presso l’ospedale universitario di Düsseldorf, ha studiato gli effetti dei ritiri sul benessere di genitori e figli, riscontrando dei miglioramenti nei problemi fisici dei primi (come il mal di schiena fino a 9 mesi dopo il ritiro), specialmente se avevano seguito i consigli ricevuti nelle strutture. Anche i bambini hanno tratto beneficio, con miglioramenti evidenti nella salute psicofisica persino 6 mesi dopo il ritiro.

I sondaggi condotti sui pazienti hanno dimostrato, inoltre, che la maggior parte dei genitori valuta molto positivamente l’esperienza e ritiene che li abbiano aiutati a prendersi cura della propria salute nella vita di tutti i giorni.

Insieme alla no profit Walter-Blüchert-Foundation, Matthias Franz e il suo team hanno sviluppato un programma chiamato Wir 2 ​​(We2), corso ambulatoriale o soggiorno di 3 o 6 settimane in una clinica specializza, per genitori single affetti da forme depressive gravi. Un piano terapeutico intensivo, dedicato soprattutto alle madri, per sostenerle e aiutarle a connettersi nuovamente con i propri figli: per «ristabilire un profondo contatto emotivo con se stessi e con il proprio bambino».

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