Ambiente

Hugh Jackman: «La nostra pelle va protetta»

L’attore, già operato per carcinoma basocellulare, lancia un messaggio ai fan: «Proteggetevi con le creme». Tra crisi climatica e cambi nello strato di ozono, i rischi per il derma possono aumentare. Ma sappiamo come difenderci
Credit: Christopher Katsarov/The Canadian Press via ZUMA Press
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6 aprile 2023 Aggiornato alle 19:00

Proteggetevi, parola di Wolverine. Non servono artigli né superpoteri ma soltanto tanta attenzione e creme solari per mettersi al riparo dalla potenza dei raggi Uv che, in tempi di crisi del clima e incertezze sullo strato di ozono, possono risultare sempre più impattanti per la nostra pelle.

Lo sa bene l’attore australiano Hugh Jackman, noto protagonista degli X-Men, che sui social è tornato a parlare di salute consigliando ai suoi fan di usare sempre una crema solare.

L’attore nel 2013 si era sottoposto a un intervento dopo una prima diagnosi di carcinoma basocellulare, a cui sono seguite altre operazioni. Nel nuovo video con cui si racconta ai fan e appare con un cerotto sul naso Jackman spiega di essere stato dal suo medico per effettuare due biopsie: teme infatti per un nuovo carcinoma basocellulare. La star di Hollywood ricorda che questo tipo di tumori sono fra i meno gravi ma comunque pericolosi e impattanti, per questo motivo “in vista dell’estate” suggerisce a tutti «di proteggersi con creme solari».

«Ho preferito dirvelo di persona, prima che qualcuno mi vedesse per strada. Mi sono sottoposto a due biopsie perché il mio dottore ha visto queste piccole cose che potrebbero – o no – essere cellule basali. Lo scoprirò in un paio di giorni e ve lo farò sapere», dice il 54enne.

Jackman è impegnato da tempo per la prevenzione contro il cancro alla pelle e ricorda che «non vale la pena non mettere la crema solare. Questa - dice riferendosi ai suoi problemi - è tutta roba successa 25 anni fa che sta uscendo fuori adesso. Siate prudenti, mettetevi la protezione».

La stessa battaglia di Jackman è quella che portano avanti diverse istituzioni nel mondo, dall’Onu sino all’associazione italiana Airc. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per esempio lo scorso anno ha lanciato SunSmart Global UV, una app che indica le misure da adottare per esporsi al sole in maniera sicura, oltre al livello dei raggi UV, in modo da prevenire e combattere il cancro alla pelle.

“Le prove dimostrano che la sovraesposizione ai raggi UV rappresentano la principale causa di cancro della pelle. Quindi è fondamentale che le persone sappiano quando e come proteggersi. Incoraggiamo tutti a utilizzare l’applicazione per proteggere se stessi e i propri figli e per rendere questa un’abitudine quotidiana”, spiega l’Oms promuovendo un app che “combina competenze meteorologiche, ambientali e sanitarie per aiutare a proteggere le persone dal sole sia al lavoro sia nel tempo libero. È unica perché utilizza i dati delle stazioni di misurazione meteorologiche e UV a livello nazionale per fornire letture dell’indice UV accurate e specifiche per posizione” raccontano gli esperti.

Anche se grazie al Protocollo di Montreal sono state eliminate sostanze chimiche che peggiorano le condizioni dello strato di ozono, per l’Oms fra i principali motivi dei tumori alla pelle c’è “proprio l’eccesso di radiazioni UV dovute all’assottigliamento dello strato di ozono stratosferico terrestre e risultante dal rilascio di alcune sostanze chimiche artificiali”, spiegano ricordando come nel 2020 ci sono stati nel mondo 1,5 milioni di casi di cancro della pelle.

La correlazione fra collasso climatico e costante aumento dei tumori della pelle non è così semplice da stabilire. Uno studio del 2021 del Dipartimento di Dermatologia dell’’University Medical Center di Nashville racconta che “il rischio di cancro della pelle è determinato da molteplici fattori, con l’esposizione alle radiazioni ultraviolette che è il più importante. Forti prove circostanziali supportano l’ipotesi che i fattori legati al cambiamento climatico, tra cui l’esaurimento dell’ozono stratosferico, il riscaldamento globale e l’inquinamento dell’aria, abbiano probabilmente contribuito all’aumento dell’incidenza di neoplasie cutanee a livello globale e continueranno a imporre un’influenza negativa sull’incidenza del cancro della pelle per molti decenni a venire”, scrivono gli esperti.

Altri studi, sviluppati nel Regno Unito, raccontano che “temperature estive più elevate causate dalla crisi climatica potrebbero alimentare un aumento dei casi di tumori della pelle”.

Sarah Danson, professore di oncologia medica presso l’University of Sheffield, ha spiegato per esempio che «come medico curante di pazienti con melanoma, sono decisamente preoccupato che una tendenza sostenuta di estati più calde porterà a più casi di melanoma e più morti per melanoma», mentre Julia Newton-Bishop dell’University of Leeds ricorda che «il melanoma è causato essenzialmente da scottature solari, e questo tempo è così estremo che temo che le scottature aumenteranno e in seguito anche l’incidenza di melanomi».

Anche fra gli esperti c’è l’idea che servano più studi per comprendere la possibile relazione fra crisi del clima e malattie della pelle, per cui nel frattempo l’unica e migliore arma che abbiamo è tentare di prevenirle.

Per chi volesse sapere come proteggersi, per esempio con quali creme a seconda del proprio tipo di pelle, c’è una guida dell’Airc (Fondazione per la ricerca sul cancro).

Gli esperti ricordano a tutti che “ognuno deve trovare la propria misura nei tempi e nei modi di esposizione al sole”. Bisogna dunque capire che fototipo si è in base alle proprie caratteristiche individuali e pensare a creme che vanno di solito da un minimo di 15 a un protezione più alta, quando la pelle è chiara, tra 30 e 50. In generale, la 30 è quella più consigliata visto appunto la pericolosità dei raggi solari.

Sul sito dell’Airc si trovano diversi consigli su come proteggersi e, oltre alle giuste indicazioni suggerite anche da Hugh Jackman, viene ricordato come ci sono altri alleati contro l’eccessiva esposizione al sole da non dimenticare: cappelli, abiti leggeri, occhiali da sole e soprattutto ombra sono tutti piccoli “supereroi “nella complessa sfida contro l’irradiazione solare.

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