Futuro

Ti faresti mettere un microchip sottopelle?

In Svezia è già molto diffuso e permette di pagare il conto o di validare un biglietto del treno. Un’azienda americana ne sta testando uno oculare, a uso medico, capace di misurare la pressione interna dell’occhio. È più piccolo di un chicco di riso
Credit: Sahand Hoseini
Valeria Pantani
Valeria Pantani giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
21 marzo 2022 Aggiornato alle 15:00

I microchip sottopelle sono stati protagonisti di molte teorie complottiste, specialmente nell’ultimo anno. Ma c’è chi ne fa già ampio uso, come in Svezia, dove vengono utilizzati abitualmente da molte persone per pagare al ristorante, validare il proprio biglietto sui treni e avere tutte le informazioni a portata di mano (dove c’è l’impianto). Altrove, invece, si stanno studiando usi innovativi a scopo medico.

È il caso di Injectsense, una startup americana che combina i sensori digitali con la medicina e che è riuscita a creare uno dei microchip medici più piccoli in assoluto. Addirittura più piccolo di un chicco di riso. Una volta impiantato nell’occhio con una operazione non chirurgica, questo sensore è capace di misurare costantemente la pressione intraoculare delle persone.

«Raccoglierà tutte le informazioni necessarie - ha detto a TechCrunch il fondatore e Ceo dell’azienda, Ariel Cao - Puoi sederti, fare paracadutismo, escursionismo. Quello che vuoi». Il dispositivo si ricarica con un paio di occhiali (da indossare per 5 minuti alla settimana) che permettono anche il download dei dati. Secondo Cao, i controlli di routine non rilevano alcune fluttuazioni della pressione intraoculare che, invece, dovrebbero essere monitorate quotidianamente, anche di notte. Questi controlli sono molto importanti dato che un eccessivo aumento della pressione dell’occhio può portare al glaucoma, una malattia che provoca danni al nervo ottico o cecità. È stato proprio il padre di Cao, che ne soffriva, a ispirare la ricerca.

«Il glaucoma è la seconda causa di cecità nel mondo e la principale causa negli Stati Uniti, dove colpisce circa 3 milioni di persone - scrive TechCrunch - In tutto il mondo si prevede che i casi di glaucoma aumenteranno da 57,5 ​​milioni a oltre 111,8 milioni entro il 2040».

Recentemente l’azienda ha raggiunto un altro traguardo, ottenendo una sovvenzione biennale di 1,7 milioni di dollari per “la ricerca sull’innovazione delle piccole imprese” (SBIR), un programma del governo americano che aiuta le piccole imprese nell’attività di ricerca e sviluppo.

Attualmente gli esperimenti sono stati fatti solo sui conigli, i quali hanno risposto bene all’impianto (anche se i dati non sono stati visionati). È certo che, grazie ai nuovi fondi, l’azienda potrà ampliare i suoi studi e i suoi test.

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