Città

Su cosa “scivolano” le Olimpiadi cinesi

Diritti umani, privacy, sostenibilità: sono i 3 temi cruciali dei Giochi invernali in partenza oggi a Pechino. Alla cerimonia inaugurale assenti tanti diplomatici occidentali, in segno di protesta
Tempo di lettura 5 min lettura
4 febbraio 2022 Aggiornato alle 09:00

  1. Gli occhi del mondo oggi sono puntati su Pechino. Le Olimpiadi invernali, che si inaugurano oggi alle 13 ora italiana, si aprono tra le polemiche. La cerimonia è l’occasione per Xi Jinping per rafforzare i rapporti diplomatici con alcuni capi di Stato. Accanto a lui Vladimir Putin, invitato di riguardo, insieme a una trentina di personalità. Tra queste, il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, reduce da una sanguinosa repressione interna, e il principe saudita Mohammed bin Salman, ritenuto responsabile dell’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi avvenuto all’interno dell’ambasciata saudita a Istanbul.

    Non sarà presente il personale diplomatico di Stati Uniti, Canada, Australia, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Kosovo, Lituania per denunciare le violazioni dei diritti umani nel Paese. Al centro del sabotaggio, la detenzione di almeno 1 milione di Uiguri e altre minoranze di lingua turca, principalmente musulmani, nei campi dello Xinjiang. Ma anche la repressione dei manifestanti pro-democrazia a Hong-Kong, o il caso della tennista cinese Peng Shuai, scomparsa dalla scena pubblica dopo un post pubblicato sui social, e prontamente rimosso, dove denunciava le aggressioni sessuali subite da Zhang Gaoli, vicepremier del governo cinese.

    Durante la competizione tutti i partecipanti non cinesi dovranno utilizzare l’app “My2022” per il monitoraggio quotidiano del Covid-19. Gli utenti dovranno registrare il proprio stato di salute (ma potranno farlo anche via computer). Usa, Canada, Germania, Regno Unito e Olanda hanno avvertito gli atleti e il personale che i loro dati personali potrebbero essere a rischio. L’app, di proprietà della società statale Beijing Financial Holdings Group, ha destato dei dubbi dopo la pubblicazione di un report di Citizen Lab, un’azienda canadese che si occupa di cybersecurity: nel report si sottolineano diverse criticità del servizio tecnologico. Le parole come “uiguri”, “Xinjiang”, “Tibet”, se utilizzate in chat, potrebbero attivare la censura cinese, mentre i dati sensibili sarebbero potenzialmente scoperti di fronte ad aggressioni da parte di hacker e siti di cyberspionaggio.

    Sul tema della sostenibilità, i Giochi Olimpici promettono di essere all’avanguardia: l’energia elettrica alimenterà tutti gli impianti delle competizioni, verranno trapiantati 30.000 alberi in montagna ​​per proteggere la flora autoctona durante i lavori e saranno applicate varie tecnologie d’avanguardia per ridurre le emissioni. Ma saranno davvero così green?

    Secondo quanto riportato sul Council on Foreign Relations nello studio intitolato “The Olympics Are Hard on the Environment. Will the 2022 Beijing Games Continue the Trend?” (Le Olimpiadi sono dannose per l’ambiente. I giochi di Beijing del 2022 continueranno questo trend?), le competizioni invernali richiedono molta neve per sport come lo sci e lo snowboard. Le 3 sedi prescelte - Pechino, Yanqing e Zhangjiakou - hanno in realtà climi aridi e sono inadatte a ospitare i giochi invernali.

    A Pechino, in particolare, le precipitazioni sono poco frequenti. Le Olimpiadi di Sochi 2014 e le Olimpiadi di Pyeongchang 2018 sono state criticate proprio per ragioni simili. Il presidente cinese Xi Jinping il 4 gennaio ha visitato i siti di gara. Saranno i primi a utilizzare elettricità verde e rinnovabile al 100%, e per la prima volta verrà utilizzata una tecnologia di produzione del ghiaccio con CO2 a basso impatto energetico e con un’efficienza del 30% superiore a quella dei metodi tradizionali. Lo ha spiegato nello specifico Wu Xiaonan, direttore del team operativo del National Speed Skating Oval: “Il raffreddamento è molto uniforme, le emissioni di CO2 sono vicine allo zero e la temperatura della superficie del ghiaccio può essere controllata con una tolleranza di soli 0,5 gradi”.

    Nello stadio che ospiterà le gare di pattinaggio artistico e di velocità verranno utilizzate delle tecnologie foto-acustiche per riciclare il calore di scarto generato nel processo di refrigerazione, risparmiando così più di 1 milione di kilowattora all’anno. Tra le 12 sedi in cui si svolgeranno i Giochi, solo 1 è stata costruita ex novo: il Nastro di Ghiaccio, così viene chiamato l’edificio ovale che, grazie al suo particolare design, ha consentito un grande risparmio di materiale, con un consumo d’acciaio di un quarto rispetto alle strutture tradizionali. La piattaforma di salto con gli sci, invece, è stata realizzata rimodernando una vecchia acciaieria.

    Ma l’impatto ambientale si misura anche nei modi in cui le persone raggiungono i siti olimpici: Pechino ha creato una rete di trasporto pubblico verde per l’occasione e, con un parco autovetture costituito al 100% da veicoli di servizio a risparmio energetico e a energia pulita, prevede di ridurre le emissioni di CO2 di circa 11.000 tonnellate. Eppure, secondo numerosi attivisti e scienziati, si tratta di misure superficiali che mascherano carenze di sostenibilità più ampie. Campioni olimpici di greenwashing?

Leggi anche
inquinamento
di Giacomo Talignani 2 min lettura