Ambiente

A Pechino non tira una buona aria

Alla vigilia delle Olimpiadi invernali, la Cina invoca una stretta su smog, emissioni e polveri sottili. Ma non sarà semplice
Le Olimpiadi invernali si terranno dal 4 al 20 febbraio in Cina.
Le Olimpiadi invernali si terranno dal 4 al 20 febbraio in Cina.
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25 gennaio 2022 Aggiornato alle 07:00

A.A.A aria buona cercasi per imminenti Olimpiadi invernali. In vista dei prossimi giochi olimpici e paralimpici invernali, in programma dal 4 al 20 febbraio, la Cina invoca una stretta sull’inquinamento.

La città di Pechino e la provincia cinese dello Hebei hanno infatti annunciato che rafforzeranno il controllo sulla qualità dell’aria nel tentativo di assicurare buoni livelli durante il periodo delle competizioni. Ad annunciarlo è stato direttamente il ministero dell’Ecologia tramite il portavoce Liu Youbin che ha parlato di misure mirate, scientifiche e trasparenti per poter garantire per esempio un minor numero di polveri sottili ed emissioni.

Grazie agli sforzi messi in campo finora, il Paese che siamo abituati a conoscere per l’impatto dello smog soprattutto nelle città con diversi milioni di abitanti, nel 2021 a Pechino ha registrato 288 giorni su 365 di qualità dell’aria ritenuta soddisfacente, con la concentrazione media di particelle Pm 2,5 intorno a 33 microgrammi per metro cubo, uno dei livelli più bassi negli ultimi 9 anni ma che comunque supera la raccomandazione ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di quasi 7 volte la soglia.

Non è detto, però, anche con l’aumento crescente dell’attività e delle presenze in vista dei Giochi che l’inquinamento non torni a salire e lo smog a impattare profondamente. Per questo, per garantire una buona qualità dell’aria, Pechino ha annunciato un piano di impegno preciso. In questo rientra in parte anche la strategia verde della Cina che sta investendo sempre di più sulle energie rinnovabili, anche se le fonti primarie di energia elettrica continuano a essere le sue centrali a carbone.

«I Giochi olimpici e paralimpici invernali di Pechino coincidono con la fine dell’inverno e l’inizio della primavera nel nord della Cina, quando le condizioni meteorologiche sono estremamente sfavorevoli» ha ricordato Liu Youbin. «In previsione di un forte inquinamento, tutte le località dovranno attivare piani di emergenza».

Fra questi, l’idea di misurare e gestire le attività commerciali, monitorare il traffico e in generale di controllare tutte le possibili fonti inquinanti. Un metodo per la “buona riuscita dei Giochi”. Sistemi che sarebbero necessari anche in altri periodi in una Cina che vanta ancora 42 fra le 100 città più inquinate al mondo (report IQair) e dove la questione smog resta tutt’oggi ai primi posti fra le problematiche, soprattutto nel periodo invernale. Per esempio, nonostante la media sempre più bassa di PM 2,5 sia scesa del 13% nel 2021, negli ultimi giorni si sono già registrati anche 205 microgrammi per metro cubo.

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