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Effetto romcom: l’aumento della gentrification nelle grandi città

Le commedie romantiche hanno spesso trasformato zone urbane ignote e spigolose, in luoghi di nobiltà e celebrazione. Ma questo processo è un bene o rischia di distruggere l’identità di certi quartieri?
Credit: Searchlight Pictures
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19 marzo 2023 Aggiornato alle 07:00

Da Londra a Parigi, fino a New York, i quartieri più dinamici costituiscono l’ambientazione perfetta per i film su giovani che si innamorano, ma attirando l’attenzione su queste aree, talvolta, il rischio è di accelerare la commercializzazione che spesso finisce per distruggerli; ne parla il Guardian partendo da Rye Lane, il nuovo film di Raine Allen-Miller ambientato a Peckham, un quartiere a sud di Londra nelle prime fasi della gentrificazione, il progressivo cambiamento socioculturale di un’area urbana da degradata a borghese.

Una zona nota per l’esubero del crimine violento e dove lo spaccio era fino a 20 anni fa all’ordine del giorno, oggi è diventata una destinazione popolare e alla moda. Descritta dal New York Times come “il cuore pulsane della scena artistica più dinamica di Londra”, adesso ha anche la sua commedia romantica.

La pellicola di Raine Allen-Miller mira a tramutare un quartiere difficile in un posto luminoso e familiare, distorcendo la sua rappresentazione rispetto alla vita reale. Non pervenuta la presenza di senzatetto, ubriachi, vandali, troviamo invece personaggi stravaganti che fanno risplendere le strade come se tutto avesse una nuova mano di vernice.

Ma l’effetto romcom nobilita davvero questi quartieri? La regista di Rye Lane descrive il suo film come «una lettera d’amore al sud di Londra», ma, secondo il Guardian - “anche una lettera d’amore può diventare una brochure di marketing”.

Un precedente illustre del fenomeno era stato Notting Hill nel 1999. Il quartiere a ovest di Londra che è sempre stato al centro dell’identità nera britannica, al tempo del film, era diventato una destinazione alla moda e costosa, popolare tra personaggi famosi con David Cameron o Madonna.

La gentrificazione è un processo che trasforma un’area relativamente economica in un luogo di attrazione per immigrati e artisti che le danno vita. Questo a sua volta attira persone più benestanti, desiderose di vivere in un’area vivace. Tutto ciò porta a aumentare il valore degli affitti e delle proprietà.

Il luogo in cui la gentrificazione e la commedia romantica andarono davvero d’accordo fu la New York negli anni ’80, un periodo di grande rivoluzione per la metropoli americana, la cui crescita demografica ribaltò l’assetto di molti quartieri. I primi ad approfittare dalla fase di rinnovamento furono gli artisti, che in massa presero al balzo l’opportunità economica degli affitti nel Lower East Side, luogo che diventò il ritrovo di musicisti new wave, punk, studenti, persone queer e bohémien.

Tutta questa mobilità sollecitò l’interesse degli studi cinematografici, al punto che New York sembrava essere l’unico posto in America in cui qualcuno si innamorasse. Basti pensare al successo di film come Una donna in carriera o Stregata dalla luna, per non parlare di quasi tutte le pellicole di Woody Allen, il cui film del 1979 Manhattan inizia con la frase narrata da una voce fuori campo: «adorava New York City, la romanticizzava a dismisura, una città che esisteva in bianco, e pulsava al ritmo delle grandi melodie di George Gershwin».

Un discorso a parte vale invece per città meno associate al genere romantico, come a esempio Berlino., come evidente nella pellicola Keinohrhasen (300 ore per innamorarsi), il film tedesco del 2007 ambientato a Potsdamer Platz.

Anche se il film di Til Schweiger è ambientato nella Berlino degli anni 2000, si notano gli stessi elementi semantici e sintattici del background americano. La città tedesca è infatti, alla pari delle altre ambientazioni romantiche, un luogo glamour, vivace e alla moda che estende un regime estetico neutro di buon gusto. Si tratta però di un’estetica del gentrificato che posiziona il film non tanto come cinema di gentrificazione, quanto come un cinema di persone gentrificate.

Secondo la giornalista Kim Wilkins di Necsus, infatti, film come Keinhohrhasen, Berlin, I Love You e Glück non hanno niente a che vedere con il genere romcom; piuttosto, è la trasposizione di un sottoinsieme di aspettative derivate dalla tradizione delle commedie americane che, nell’ambiente berlinese, consente a questi film di eseguire una sorta di gentrificazione testuale.

La commedia romantica facilita anche un investimento di capitale erotico in particolari luoghi urbani, e così facendo partecipa all’inquadramento della percezione simbolica di queste zone come luoghi del desidero. «Peckham è cambiato in meglio, negli anni 80’ non era così, c’erano un sacco di omicidi e accoltellamenti, non volevi mai essere per strada. Ora puoi camminare libero», hanno dichiarato gli abitanti del quartiere londinese al Guardian.

Ma è possibile rigenerarsi senza gentrificazione? L’esperto di rigenerazione Sven Mündner sostiene di sì, sottolineando che i gruppi locali si sono organizzati con successo per preservare le strutture storiche, combattendo gli elementi intrusivi per mantenere spazi civili come Peckham Levels: «Ciò che rende diversi i luoghi è il livello di investimento emotivo. Conosco un sacco di persone che vivono qui e che hanno davvero il loro cuore a Peckham. È difficile pensare che un quartiere simile si trasformi nella nuova Notting Hill, ma anche se dovesse succedere, quanto potremmo incolpare un film come Rye Lane? Mostra l’amore per un luogo e penso che sia una delle cose migliori che un film possa fare».

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