Ambiente

1 italiano su 2 non conosce la propria classe energetica

Il Belpaese sta pian piano entrando nel mondo dell’efficientamento. Il 49% degli intervistati da Immobiliare.it ha già effettuato i lavori: in particolare, più di 2.000 persone (su 3.000) hanno installato caldaie e condizionatori
Credit: Kévin JINER
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27 febbraio 2023 Aggiornato alle 17:00

Più della metà degli italiani non sa quale sia la classe energetica della propria casa, nonostante ben 4 persone su 5 vivano in un immobile di proprietà; sempre 4 su 5 considerano l’efficienza un criterio essenziale nella ricerca di abitazioni future. La contraddizione tutta italiana emerge dalle interviste condotte da Immobiliare.it su un campione di circa 3.000 utenti.

In generale, però, i numeri del sondaggio evidenziano come il Belpaese stia pian piano acquisendo maggior consapevolezza riguardo l’efficienza energetica: il 49% degli intervistati ha effettuato lavori recentemente mentre il 13% ha pianificato di realizzarli a breve.

Nonostante sia obbligatorio dichiarare la classe e l’indice di prestazione energetica negli annunci di vendita e locazione degli immobili dal 2012, dati che devono essere quindi riportati nell’Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.), i riflettori sul tema sembrano essersi accesi da poco. E così, il panorama dell’efficienza in Italia sconta un ritardo di anni. Secondo le statistiche Istat, le classi G e F (ovvero le più in basso nella classifica energetica) radunano la maggior parte delle case dello Stivale, rispettivamente il 36% e il 25%. Le 3 classi migliori, dalla A alla C, raccolgono al massimo dal 2 al 6% degli immobili.

Nel frattempo il Parlamento Europeo ha dato il via libera alla direttiva secondo cui tutti gli edifici dovranno passare alla classe energetica E entro il 2030.

In questo contesto, le case indipendenti possono essere rinnovate più facilmente: le abitazioni dotate di pannelli fotovoltaici arriverà presto al 40%, mentre la percentuale di quelle che già dispongono di cappotto termico è al 30%, pronta a raggiungere il 36% includendo le case dove i lavori sono già previsti.

Il caso dei condomini è più articolato: il 90% non ha pannelli solari e l’80% è senza cappotto, con un misero 5% che ha un cantiere in vista. D’altra parte, in quasi 1 stabile ogni 2 la proposta di nuove installazioni non approda nemmeno nelle assemblee convocate dagli amministratori, mentre nel 44% dei casi non si raggiunge un’intesa tra tutti gli inquilini. Infine, poco meno del 10% non ottiene i finanziamenti necessari.

L’intervento più popolare è l’installazione di caldaie e condizionatori, che coinvolge tre quarti degli intervistati; seguono gli infissi, scelti dal 62%, e i nuovi elettrodomestici di classe A o superiore, indicati da poco più della metà delle persone. Non è un caso che tutti questi elementi siano spesso utili per far salire un’abitazione dalla classe G o F alla E, a esempio. Circa il 30% degli utenti ha già effettuato, o lo farà a breve, tutti e tre questi miglioramenti.

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