Ambiente

Rinnovabili, è record di investimenti

Secondo il nuovo report di Irena, nel 2022 la quota totale ha raggiunto 1.300 miliardi di dollari, quasi il 50% in più rispetto al 2019. Ma la strada da fare per colmare il gap tra Paesi è ancora lunga
Credit: EPA/Mauricio Duenas Castaneda
Tempo di lettura 4 min lettura
24 febbraio 2023 Aggiornato alle 09:00

Il mondo crede nelle energie rinnovabili, talmente tanto che la quota di investimenti nel 2022 ha raggiunto 1.300 miliardi di dollari.

Si tratta di un record, con un aumento del 19% rispetto al 2021 e di circa il 50% se si guarda al 2019.

Cifre davvero incoraggianti per la transizione energetica ed ecologica, rivelate dal rapporto “Global Landscape of Renewable Energy Finance 2023” dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena) e della Climate Policy Initiative (Cpi).

Allo stesso tempo, però, il report appena diffuso, che fotografa la situazione degli investimenti nell’energia pulita a livello globale, mostra evidenti disparità a seconda dei Paesi (soprattutto fra quelli in via di sviluppo e quelli più ricchi) e per questo indica la necessità di un riequilibrio e un aumento sostanziale dei finanziamenti dal nord al sud del Pianeta. Inoltre gli esperti avvertono che “sebbene gli investimenti globali nelle energie rinnovabili abbiano raggiunto un record massimo nel 2022, questo rappresenta ancora meno del 40% dell’investimento medio necessario ogni anno tra il 2021 e il 2030, secondo lo scenario di 1,5° C di Irena.

Anche gli investimenti non sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Dato che le soluzioni decentralizzate sono fondamentali per colmare il divario per raggiungere l’accesso universale all’energia e per migliorare i mezzi di sussistenza e il benessere nell’ambito dell’Agenda 2030, è necessario compiere sforzi per aumentare gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili off-grid”.

Nel frattempo altre analisi testimoniano come gli investimenti nelle rinnovabili siano decisivi anche per evitare i costi legati al gas.

Per esempio un rapporto redatto dal think tank energetico Ember spiega che sono 12 i miliardi di euro in termini di costi evitati del gas proprio grazie a eolico e solare, che hanno raggiunto per la prima volta un quinto della produzione di energia elettrica dell’Ue nel 2022.

A questo va aggiunto che una nuova analisi di Zero Carbon Analytics mostra come l’Unione europea ha ormai già sostituito quasi il 75% delle importazioni di gas fossile russo e la domanda totale di gas è scesa del 10% nei primi nove mesi del 2022.

Per spiegare meglio l’importanza delle rinnovabili si possono anche usare le parole di Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia, che ha ricordato come «le alternative più pulite ai combustibili fossili russi stanno crescendo rapidamente, mentre i governi cercano di rafforzare la loro sicurezza energetica in mezzo alla crisi. La capacità di energia rinnovabile aggiunta a livello mondiale è aumentata di circa un quarto nel 2022. Le vendite di auto elettriche a livello mondiale sono aumentate di quasi il 60%, gli investimenti nell’efficienza energetica sono aumentati, così come le installazioni di pompe di calore. E ora il nucleare sta tornando in auge. Ai governi va riconosciuto il merito di aver risposto a questa crisi energetica complessa e senza precedenti. La mia speranza e aspettativa è che non si fermino ora. Al contrario, devono continuare ad accelerare la transizione verso l’energia pulita. Questo è importante non solo per ridurre le emissioni, ma anche perché la crisi ci ha dimostrato che transizioni più rapide aumentano la sicurezza energetica, creano posti di lavoro e stimolano la crescita industriale».

Leggi anche
Top news
di Giacomo Talignani 3 min lettura
Ambiente
di Redazione 4 min lettura