Ambiente

Rinnovabili: nel 2025 saranno la principale fonte di elettricità

Il rapporto IEA racconta la crescita inarrestabile globale delle energie pulite, che presto supereranno il carbone. Una partita in cui la Cina avrà un ruolo decisivo
Credit: Patrick Pleul/ dpa
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9 febbraio 2023 Aggiornato alle 14:00

Segnali incoraggianti per un futuro improntato sulle rinnovabili.

Nonostante le principali compagnie petrolifere e del gas occidentali abbiano incassato profitti da record nell’ultimo anno (oltre 200 miliardi di dollari l’anno per le cinque principali) e sebbene continuino costantemente a investire nei combustibili fossili, il mondo sembra puntare sempre di più sulle energie pulite.

Il rapporto Electricity Market Report 2023 dell’IEA - l’Agenzia internazionale dell’energia - appena pubblicato indica infatti che le fonti rinnovabili già nel 2025 supereranno il carbone come prima fonte di energia globale e insieme all’energia nucleare copriranno quasi tutta la crescita della domanda globale di elettricità nei prossimi tre anni.

Secondo la IEA, solare e eolico domineranno dunque la crescita dell’offerta globale di elettricità e soddisferanno la stragrande maggioranza dell’aumento della domanda fino al 2025. La quota di energie rinnovabili nel mix globale di generazione di energia elettrica dovrebbe aumentare dal 29% del 2022 al 35% previsto per il 2025, con una diminuzione delle quote di generazione a carbone e a gas.

Per Fatih Birol, direttore dell’IEA, «la buona notizia è che le rinnovabili e l’energia nucleare stanno crescendo abbastanza rapidamente da soddisfare quasi tutto questo ulteriore appetito di energia, suggerendo che siamo vicini a un punto critico per le emissioni del settore energetico. I governi ora devono consentire alle fonti a basse emissioni di crescere ancora più velocemente e ridurre le emissioni in modo che il mondo possa garantire forniture di elettricità sicure raggiungendo gli obiettivi climatici».

L’appetito energetico a cui fa riferimento Birol è legato soprattutto alla domanda di elettricità: crescerà in media del 3% all’anno nei prossimi tre anni (contro una media del 2,4% negli anni prima della pandemia). Si prevede che nel 2025 sarà pari a 29.281 TWh.

A trainare questa spinta della crescita delle rinnovabili secondo il report è la Cina: rappresenta oltre il 45% della crescita delle energie pulite dal 2023 al 2025. La segue l’Unione europea, con il 15%.

Per quanto riguarda il gas naturale e il carbone dovrebbero rimanere invariati da qui al 2025: si prevede che il consumo calerà nell’Unione europea ma aumenterà in Medio Oriente.

Per il carbone, la chiave sarà comprendere come si muoverà la Cina (che vale metà della produzione mondiale).

A livello di emissioni va invece sottolineato che quelle legate alla produzione di energia elettrica dopo aver raggiunto il picco nel 2022 dovrebbero stabilizzarsi nel 2025 e poi iniziare a calare davvero, quelle di CO2 anche del 10% l’anno fino al 2025.

Lo scorso anno sono aumentate del 1,3%, un tasso simile alla media 2016-2019, ma un concreto rallentamento rispetto a esempio all’aumento - dovuto dalla ripresa post pandemia - del 6% registrato nel 2021.

Infine, nel contesto delineato dall’IEA in cui le rinnovabili domineranno la crescita del sistema elettrico mondiale nei prossimi anni, va sottolineato però come domanda e offerta di elettricità globale siano sempre più interconnesse alle condizioni meteorologiche e la crisi del clima.

Basti pensare per esempio al crollo dell’idroelettrico causato dalla siccità e la scarsità di precipitazioni dall’Europa sino alla Cina, oppure come le ondate di calore possono aumentare la domanda di elettricità per l’aria condizionata. Tutti fattori che indicano la necessità di una decarbonizzazione più veloce, nonostante i grandi investimenti dei giganti di petrolio e gas.

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