Diritti

Perché il New York Times ha fatto causa alla Commissione Ue

C’entra l’acquisto di 1,8 miliardi di dosi di vaccino negoziate nel 2021 tra la Presidente von der Leyen e Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer
Credit: Philipp von Ditfurth/dpa
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
15 febbraio 2023 Aggiornato alle 22:00

Il New York Times vuole portare in tribunale la Commissione Ue.

Il quotidiano statunitense, infatti, ha intentato una causa contro l’esecutivo dell’Unione europea con l’accusa di non aver reso pubblici i messaggi scambiati tra la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, in merito all’acquisto di dosi di vaccino anti Covid-19.

Lo rivela il quotidiano Politico Europe, secondo quanto riferito da due fonti a conoscenza dei fatti. La causa è stata presentata al Tribunale dell’Ue e depositata presso il registro pubblico della Corte di Giustizia dell’Unione europea il 25 gennaio, ma i dettagli non sono ancora stati resi noti.

L’azione legale, spiega Politico, fa seguito a un’inchiesta condotta nel gennaio 2022 dalla meditatrice europea Emily O’Reilly, che ha rilevato una cattiva amministrazione nei tentativi della Commissione di recuperare i messaggi di testo a seguito di una richiesta di accesso pubblico da parte del giornalista del blog tedesco netzpolitik.org Alexander Fanta.

L’art. 42 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce che ogni cittadino dell’Unione ha il diritto di accedere ai documenti delle istituzioni, organi e organismi dell’Unione, «a prescindere dal loro supporto».

«Quindi, anche se la Commissione trovasse un motivo per negare l’accesso ai testi, dovrebbe fornire una motivazione legale – sostiene Fanta – Ma quando ho chiesto alla Commissione i messaggi di testo tra Von der Leyen e Bourla, hanno affermato che non esisteva alcun documento del genere».

«Quindi – si domanda il giornalista –, solo perché un messaggio è stato inviato da un telefono, piuttosto che da un computer, dovrebbe essere segretamente immune dalla trasparenza?». Per questo nel settembre 2021 Fanta ha scelto di sporgere denuncia.

È emerso che la Commissione non ritiene di dover inserire i messaggi di testo nel registro dei documenti «a causa della natura “di breve durata” del loro contenuto».

La Mediatrice ha tuttavia raccomandato all’esecutivo Ue di chiedere all’ufficio personale della Presidente della Commissione di cercare nuovamente i messaggi di testo pertinenti, chiarendo che la ricerca «non dovrebbe essere limitata ai documenti registrati o ai documenti che soddisfano i criteri interni di registrazione».

Il 12 luglio dello scorso anno, in seguito al rifiuto della Commissione, la Mediatrice europea si è infine pronunciata ribadendo la sua constatazione di cattiva amministrazione.

All’inizio del 2021, dopo i ritardi nelle consegne da parte di AstraZeneca, von der Leyen negoziò personalmente con Pfizer un accordo per la fornitura di 1,8 miliardi di dosi di vaccino. Secondo Fanta, questo potrebbe essere «il più grande contenzioso sulla trasparenza dell’Ue negli ultimi dieci anni».

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