Ambiente

Anno nuovo, etichetta nuova. E l’ambiente ringrazia

L’eco-etichetta per facilitare raccolta, riutilizzo, recupero e riciclaggio degli imballaggi è un obbligo dal 1° gennaio 2023
Credit: Agenlaku Indonesia/unsplash
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2 gennaio 2023 Aggiornato alle 14:00

Il Testo unico Ambiente dispone che tutti gli imballaggi siano “opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi”.

Da ieri, infatti, non è più possibile immettere in commercio imballaggi senza etichettatura ecologica: il consumatore deve sapere come adempiere correttamente al fine vita dell’imballaggio come previsto dall’articolo 219, comma5 Dlgs 152/2006.

Sugli imballaggi, quindi, devono esserci precise indicazioni, che devono seguire le norme UNI di riferimento, per aiutare il consumatore sulle loro destinazioni finali, per facilitare la raccolta differenziata e per aiutare l’ambiente.

Per aiutare i consumatori più tecnologici scende in campo anche la tecnologia: per esempio, sull’imballaggio ci potranno essere riferimenti ad app, Qr Code o siti web, che riportino le corrette indicazioni sullo smaltimento dell’imballaggio, o diciture come “Raccolta differenziata. Verifica le disposizioni del tuo Comune”.

Se questo su alcuni imballaggi lo abbiamo già notato, dal 1 gennaio 2023 è diventato un obbligo, che farà sicuramente bene all’ambiente. L’etichetta deve contenere obbligatoriamente: il tipo di imballaggio, descrizione scritta per esteso o rappresentazione grafica; l’identificazione del materiale usato integrata eventualmente con l’icona come da normativa UNI di riferimento; l’indicazione sul tipo di raccolta, se differenziata o indifferenziata e l’indicazione, nel caso di raccolta differenziata, del materiale di riferimento.

A questo si aggiunge una comunicazione, per quanto riguarda la famiglia del materiale, che sfrutta anche le potenzialità cromatiche: blu per la carta, marrone per l’organico, giallo per la plastica, turchese per i metalli, verde per il vetro e grigio per l’indifferenziato.

Non sarà quindi più possibile immettere in commercio imballaggi senza etichettatura ecologica, salvo quelli già prodotti e immessi nel mercato, salvo imballaggi per farmaci a uso umano e veterinario, quelli per i dispositivi medici e medico-diagnostici in vitro.

L’etichettatura ambientale va inserita in tutti gli imballaggi, e in particolare sulle componenti che sono separabili manualmente, come i tappi; sul corpo principale, come a esempio le bottiglie, le scatole o i vassoi; oppure su una componente che riporta già l’etichetta per facilitare la lettura delle informazioni.

Secondo quanto stabilito dalla legislazione vigente è prevista una sanzione pecuniaria per le imprese che immettono sul mercato imballaggi che non rispettano i criteri della normativa sull’etichettatura ambientale; sanzioni che possono essere applicata a chi produce l’imballaggio, ma anche ai commercianti e ai distributori.

Già abbiamo detto NO alle #bugieinetichetta, ora non ci resta che seguire le indicazioni sull’eco-etichetta. La Svolta è iniziata e l’ambiente ringrazia!

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