Ambiente

Quest’anno voglio un Natale green

Spreco alimentare, shopping frenetico, packaging e addobbi decisamente poco eco-friendly. Ecco qualche consiglio per godersi le feste all’insegna della sostenibilità
Credit: Lucas Andrade/pexels
Tempo di lettura 3 min lettura
24 dicembre 2022 Aggiornato alle 06:30

Nel 2019 l’Osservatorio Waste Watcher - ente che si occupa dello spreco alimentare domestico e delle abitudini di acquisto, di fruizione e gestione del cibo - ha monitorato che circa il 5% dei cibi che gli italiani comprano durante le feste, viene buttato. Gli alimenti “vittime” di questo infausto destino sono soprattutto frutta, verdura, pane, latticini e carne.

Lo spreco alimentare non rappresenta solo un danno economico ma anche una seria problematica ambientale. Durante il periodo delle feste il cibo inutilizzato induce consequenzialmente a un aumento del livello di inquinamento (considerando che una tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2).

La confederazione italiana Agricoltori ha calcolato che ogni anno 25 milioni di tonnellate di cibo vengono buttate senza essere consumate. Questo fattore implica un costo di all’incirca 37 miliardi di euro, cioè il 3% del nostro Pil. I dati di Waste Watcher ci fanno sapere che durante le feste natalizie si gettano 500.000 tonnellate di cibo, corrispondenti a circa 80 euro per famiglia.

Ridurre questo spreco è possibile, tramite semplici azioni come la pianificazione di un menù, evitando l’acquisto di grandi quantità di cibo in offerta, decostruendo l’idea che per stupire gli invitati bisogni esagerare. L’ostentazione è infatti una delle principali ragioni sociali che ci inducono a compiere questi errori fatali.

Il discorso sui consumi non si riduce meramente al tema del cibo. La pressione natalizia induce molto spesso le persone ad acquistare oggetti e accessori che non risultano davvero necessari e che alimentano uno shopping frenetico e compulsivo. La parola adatta a tutto questo è consumismo, ma vediamo come rimediare.

Non è necessario spendere ingenti somme per regali graziosi. Regalare oggetti che sono parte di noi - libri, abiti vintage, esperienze e soprattutto qualcosa di davvero utile - rende il regalo più prezioso.

L’albero di Natale: molte persone consigliano di fittarlo, io consiglio, se ne hai la possibilità, di riutilizzarne uno già in tuo possesso. I miei genitori hanno comprato un albero di Natale in plastica (molto realistico), nel 1991. Pur essendo una fervente sostenitrice del plastic free, ritengo che abbia fatto il suo lavoro, continuando a essere utilizzato tutt’oggi. Sono quindi vent’anni che a casa mia non si compra nessun albero e si usano sostanzialmente gli stessi addobbi. Il riciclo e il second hand in questo caso, non hanno creato solo un circolo virtuoso sostenibile, ma anche dei preziosi ricordi.

Queste azioni vanno di pari passo con un risparmio sostanziale. Una volta trascorse le festività natalizie, sarà fondamentale riutilizzare gli avanzi, congelandoli o facendo emergere la tua creatività in cucina, anche grazie all’aiuto di internet.

Ultima ma non meno importante, il packaging. Lo stesso, può essere effettuato utilizzando carta e stoffa già presenti ed evitando l’acquisto di ulteriori imballaggi. Preferire le lucine a Led alle classiche luminarie elettriche.

Lasciamo posto all’autenticità a dispetto della forma.

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