Economia

“Viva i contanti” (oppure no?)

Nel suo libro (edito da Ponte delle Grazie), Beppe Scienza, esperto di risparmio e previdenza integrativa, illustra tutti i vantaggi per i pagamenti che monete e banconote portano rispetto a bancomat e carte di credito
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30 dicembre 2022 Aggiornato alle 14:00

Beppe Scienza si occupa di risparmio e previdenza integrativa dal 1976 e con Viva i contanti (edito da Ponte delle Grazie) scritto nel 2021 cerca di smontare una serie di falsi miti che riguardano il mondo dei contanti e il loro uso.

Il testo elenca i vantaggi che i contanti portano per i pagamenti, rispetto a bancomat, carte di credito, smartphone.

Uno dei suoi principali obiettivi è quello di rivolgersi ai risparmiatori e spiegare loro perché le banconote sono fra le alternative più sicure nella difesa dei propri risparmi.

Nei 21 capitoli che compongono questo testo, Beppe Scienza, analizza e descrive anche i vantaggi e gli svantaggi delle principali alternative per i risparmi e la previdenza, evidenziando l’insostituibile funzione di riserva di valore delle banconote e fornendo diversi suggerimenti a tutti i risparmiatori.

Analizziamo più nello specifico cosa scrive. Il libro si apre con un “elogio al contante”, seguito da motivazioni che spiegano perché esso è, secondo lui, più vantaggioso rispetto alla moneta elettronica e quanto il suo uso sia fondamentale in una società avanzata.

Una critica che viene spesso ripresa e discussa in varie parti del libro è quella dell’educazione finanziaria italiana, che secondo Scienza è monopolizzata da soggetti che tutto possono volere salvo migliorare le competenze delle persone.

Secondo l’autore l’obiettivo è infatti l’opposto dell’educazione, e parla di manipolazione, come mezzo utilizzato dalle banche e dai loro consulenti per spingere le persone ad acquistare, investire e riversare il loro denaro in futili fondi, polizze e gestioni, che di fatto non renderanno praticamente nulla a nessuno, se non all’istituto bancario.

Ricorrente è il paragone con la Banca centrale tedesca, molto apprezzata dall’autore, per innumerevoli motivi, tra cui quello di consigliare i risparmiatori in modo corretto, soprattutto sotto il punto di vista dell’uso del contante. Un ulteriore aspetto che viene apprezzato è la gestione delle banconote, da parte della Germania, durante la pandemia e le risposte fornite alle voci di trasmissione del virus tramite esse. Al contrario dell’Italia, di cui critica praticamente tutto.

Ma arriviamo all’argomento centrale di questo libro, la War on Cash, o guerra al contante, spinta da nobili fini come quello del contrasto all’evasione fiscale e la lotta alla criminalità economica.

Secondo le banche dall’eliminazione dei contanti guadagnerebbero tutti, ma secondo Scienza queste tesi sono profondamente false, esasperate e non dimostrate. Un’altra questione ricorrente e ampiamente analizzata è quella secondo cui l’eliminazione delle banconote farebbe risparmiare agli italiani 10 miliardi l’anno, 200 euro a testa. L’autore spiega che in realtà questa cifra è arrotondata per eccesso allo sfinimento e per dimostrare la sua tesi porta l’esempio della Banca centrale tedesca, che comunica i suoi costi annui per l’emissione di banconote e monete, che sono nell’ordine 60 e 100 milioni di euro.

Sicuramente quelli della Banca d’Italia sono inferiori perché ne emette in quantità minore e va avanti spiegando che il costo dei contanti per i cittadini italiani, in realtà, si aggira intorno ai 2 euro a testa e non 200. Ci spostiamo sul tema dell’evasione fiscale, su cui l’autore ha molto da dire, e specialmente sul teorema “contanti= evasione fiscale”.

Questo mantra dice che eliminando i contanti si eliminerebbe l’evasione, ma questo non risulta dagli approfondimenti sulla questione che è molto più complessa e analizzata in vari capitoli del libro.

All’interno di questo testo viene, spesso, ripetuto che i contanti sono riserva di valore e una delle soluzioni difensive più efficaci e senza costi.

Si parla del patrimoniale, dei fallimenti bancari, del ritorno alla lira e dell’uscita dall’euro.

Interessante è la parte finale dove si scende nel pratico, e Scienza, inizia a spiegare quali sono realmente i divieti nell’area dei contanti, come funzionano le cassette di sicurezza e arriva anche a parlare esattamente del modo in cui si dovrebbero chiedere contanti a uno sportello bancario, il tono della voce da utilizzare e come dividere i prelievi per non superare il limite e allertare le autorità. Secondo lui questi pratici consigli servono per costruirsi un tesoretto di contanti e risparmiare realmente, senza arricchire gli istituti bancari.

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