Futuro

San Francisco: stop ai robot killer

Il Consiglio della contea californiana ha deciso di interrompere l’utilizzo da parte della polizia di macchine teleguidate potenzialmente letali (anche in situazioni di emergenza)
Gli ufficiali del dipartimento di polizia di San Francisco osservano una protesta contro i "robot assassini" presso il municipio di San Francisco lunedì 5 dicembre 2022.
Gli ufficiali del dipartimento di polizia di San Francisco osservano una protesta contro i "robot assassini" presso il municipio di San Francisco lunedì 5 dicembre 2022. Credit: Camille Cohen/The Standard
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
9 dicembre 2022 Aggiornato alle 15:00

Che il futuro possa rappresentare una minaccia è sentire comune a molti, specialmente in tempi di “crisi permanente”. Che la tecnologia di questo futuro ci spari fisicamente addosso appare un po’ meno accettabile. È la stessa opinione del Consiglio dei supervisori di San Francisco, che il 6 dicembre ha ribaltato la decisione presa appena una settimana prima sulla possibilità di dotare la polizia di robot teleguidati potenzialmente letali in casi di emergenza.

«Ci sono stati più omicidi per mano della polizia rispetto a qualsiasi altro anno registrato a livello nazionale - ha dichiarato Dean Preston, uno dei tre supervisori distrettuali che aveva espresso parere contrario all’ordinanza approvata il 29 novembre con 8 voti favorevoli - Dovremmo lavorare sui modi per ridurre l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine locali, non fornendo loro nuovi strumenti per uccidere le persone».

In precedenza il dipartimento di Polizia aveva dichiarato di non voler dotare i robot di pistole – scenario distopico quanto basta per sembrare uscito direttamente da un racconto del padre della fantascienza Isaac Asimov o da una puntata di Black Mirror – ma essere intenzionata a utilizzarli solo per «contattare, inabilitare o disorientare sospetti violenti, armati o pericolosi», secondo una dichiarazione di Allison Maxie, portavoce del Dipartimento di Polizia di San Francisco.

Il via libera stabilito in precedenza dal Consiglio della contea californiana aveva suscitato preoccupazione e critiche da parte di cittadini e attivisti, che il 5 dicembre avevano scritto una lettera indirizzata ai supervisori insieme alla sindaca London Breed sottolineando come la decisione rappresentasse “non una soluzione per la sicurezza pubblica”, bensì “un’espansione del potere della polizia, che la storia e il buon senso dimostrano metterà inutilmente in pericolo vite umane”.

Il dibattito sui robot killer negli Sati Uniti è iniziato nel 2016, quando la polizia di Dallas ne ha manovrato uno a distanza per far saltare in aria con circa mezzo kg di esplosivo al plastico l’aggressore Micah Xavier Johnson, responsabile della morte di 5 agenti di polizia nel corso di una sparatoria.

A optare per il divieto è stata l’unanimità del Consiglio, ma la questione è stata rinviata a un comitato per un’ulteriore revisione, e potrebbe quindi essere accolta da emendamenti futuri. I robot, inoltre, continueranno a essere impiegati per il monitoraggio di situazioni potenzialmente pericolose.

«Mentre continuiamo ad avere questa discussione molto controversa – ha dichiarato il supervisore Aaron Peskin – vogliamo che il Dipartimento di polizia continui a disporre di robot che hanno occhi e orecchie e possono rimuovere le bombe».

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