Futuro

Che ci fanno i cani-robot al confine tra Usa e Messico

I droni terrestri a quattro zampe, dotati di telecamere ma non di armi, verranno impiegati per garantire più sicurezza agli agenti di frontiera. Una soluzione che, però, non convince tutti
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21 febbraio 2022 Aggiornato alle 21:00

Ha quattro zampe, capacità di percorrere diversi chilometri in autonomia e di adattarsi facilmente ad ambienti impervi quali colline e sentieri rocciosi. Pur non avendo la coda, ricorda molto un cane. È il nuovo drone terrestre che potrebbe essere posto al confine tra Stati Uniti e Messico per garantire una maggior sicurezza agli agenti di frontiera. Diventando il loro nuovo “migliore amico”.

«Il sud-ovest americano è una regione che mescola un paesaggio aspro, temperature estreme e varie altre minacce non ambientali che possono creare pericolosi ostacoli per chi pattuglia il confine», si legge in un comunicato della Science and Technology Directorate (S&T), braccio di ricerca e sviluppo del Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti (DHS). «Il settore meridionale può essere un luogo inospitale per uomini e animali, ed è proprio per questo che, qui, una macchina può eccellere», ha affermato Brenda Long, responsabile del programma S&T.

L’obiettivo di questi nuovi cani-robot sarebbe, quindi, quello di assistere la polizia frontaliera (la CBP) al fine di ridurre i pericoli fisici per gli agenti. Come ha riportato la CNN, il progetto è ancora in una fase di ricerca e sviluppo.

Non tutti, però, sono convinti che questa sia la strada giusta da seguire. È il caso delle comunità che vivono lungo il confine, le quali hanno già denunciato l’eccessiva militarizzazione messa in campo dalle autorità statunitensi. «Si sentono già troppo sorvegliate», ha dichiarato Vicki Gaubeca, direttrice della Southern Border Communities Coalition, organizzazione che difende i diritti dei cittadini frontalieri.

«Si dovrebbero investire soldi per qualcosa che sia più umanitario ed efficace, piuttosto che intimidatorio», ha aggiunto.

Ghost Robotics, società che si occupa della realizzazione dei cani-robot, ha fornito garanzie sulla sicurezza delle macchine. Anche il CEO dell’azienda è intervenuto sulla questione, assicurando alla CNN l’impossibilità che il drone venga utilizzato per attaccare le persone. Il drone, infatti, non sarà dotato di alcuna arma ma solo di strumenti elettronici capaci di trasmettere immagini.

Oltre alla questione sicurezza, un’altra problematica sollevata riguarda il futuro. Chi garantisce che questa tecnologia non verrà sfruttata nel tempo anche per altri scopi? La stessa S&T, soddisfatta dai risultati ottenuti, ha dichiarato nel suo comunicato: «Non sorprendetevi se nel futuro vedremo il Fido-robot camminare fianco a fianco con il personale della CBP». Il nuovo cane-robot potrebbe facilmente creare controversie riguardo i diritti alla privacy dei cittadini.

«Il confine è diventato un banco di prova per nuove ma intrusive tecnologie di sorveglianza», ha affermato Greg Nojeim, co-direttore del progetto di Sicurezza e Sorveglianza presso il Center for Democracy and Technology, organizzazione che promuove i diritti degli utenti nell’ambiente digitale.

E se la S&T ritiene che i cani-robot possano fornire “una zampa” alle autorità frontaliere, c’è anche chi si rivela dubbioso e pessimista al riguardo: «Se i cani-robot iniziano a pattugliare il confine, è solo questione di tempo prima che possano arrivare anche nella tua comunità», ha concluso Nojeim.

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