Ambiente

Il trattore del futuro è high tech

Nel 2021 il settore ha fatturato 14 miliardi di euro, registrando un boom di investimenti in macchine agricole tecnologiche. A imprimere una spinta: gli incentivi statali, quelli legati all’innovazione e ai piani di sviluppo rurale delle Regioni
Credit: red zeppelin
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8 febbraio 2022 Aggiornato alle 17:26

Quando Mezzacapa vedrà che noi abbiamo il trattore, creperà dall’invidia”. Era il 1956, Antonio De Curtis nel film Totò, Peppino e la malaffemina mostrava con orgoglio all’amico il nuovo acquisto su quattro ruote, per poi disquisire sull’”apparato meccanico movimentale” - il motore - e sulla “benzina di carburatore”. I due montavano sull’automezzo e finivano per sfondare il muro del vicino, per l’appunto il famoso “Mezzacapa”.

All’epoca si trattava di un bene di lusso, oggi sembra difficile immaginare una qualsiasi attività di coltivazione senza il suo impiego. Lo confermano, ovviamente, i dati: il settore ha fatturato 14 miliardi nel 2021, registrando un vero e proprio boom di investimenti in macchine agricole high tech.

Le immatricolazioni di trattori, le macchine agricole in assoluto più vendute, hanno raggiunto quota 24.400 unità con una crescita rispetto al 2020 del 36%. Anche le mietitrebbie si sono difese, con quasi 400 immatricolazioni, un numero notevole se consideriamo che i prezzi oscillano tra i 300 e i 400.000 euro in base al modello.

Ma la sfida per il rinnovamento tecnologico e sostenibile è ancora aperta. A imprimere una forte spinta al settore sono certamente stati gli incentivi statali, quelli vincolati all’innovazione tecnologica e quelli legati ai Piani di sviluppo rurale gestiti dalle Regioni, i quali rappresentano un forte incoraggiamento per l’acquisto di macchine di potenza medio-alta e high tech.

I dati sulle vendite di macchine agricole made in Italy si inseriscono, a ben vedere, in un trend di mercato globale. Investimenti di questo genere nel 2021 sono aumentati infatti del 12% negli Usa, del 25% in India, del 20% in Gran Bretagna, del 13% in Spagna, del 49%, del 24% in Russia e del 35% in Giappone.

In agricoltura, l’inquinamento è dato soprattutto dall’utilizzo di fertilizzanti, mezzi agrotecnici e pesticidi. I trattori altamente tecnologici hanno sicuramente alcuni lati positivi. Consentono di interrare, invece di spargere, i liquami zootecnici: in questo modo sostanze solitamente inquinanti si trasformano in elementi nutritivi. Senza contare l’impiego delle macchine nella manutenzione forestale che consente di utilizzare i residui e le biomasse legnosi per produrre bioenergia e contenere il rischio incendi.