Ambiente

Rigassificatore Piombino: domani l’autorizzazione

«La firmerò, davanti a voi, alle 12» ha dichiarato il Presidente della Toscana Eugenio Giani. Ma i cittadini sono ancora contrari
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24 ottobre 2022 Aggiornato alle 20:00

L’autunno era iniziato con lo stallo sul rigassificatore: così i cittadini, con a capo il Sindaco Francesco Ferrari, hanno organizzato un maxi sciopero in tutta la città di Piombino il 20 ottobre a favore del “no” poche ora prima che si riunisse la Conferenza dei servizi in Regione, che doveva esprimersi definitivamente sulla questione.

Durante la manifestazione, che ha visto la partecipazione di quasi 3.000 persone, sono scesi in piazza comitati, sindacati, cittadini e studenti, tutti d’accordo su quanto dichiarato dal Sindaco: «Giorni fa a Piombino c’è stato un convegno importante dove non ha parlato la politica, hanno parlato i tecnici del Comune che hanno esposto le ragioni oggettive, tecniche, giuridiche e scientifiche per cui possiamo e dobbiamo ritenere l’ipotesi della nave all’interno del porto come sbagliata».

I tecnici hanno evidenziato che la nave rigassificatore Golar Tundra è insicura e dannosa per l’ambiente oltre che per il rilancio economico e turistico dell’intera area. Davanti al deposito della Snam - dove sono stoccati già i primi tubi - i comitati hanno annunciato che, se il commissario avesse deciso di firmare l’autorizzazione a procedere, si sarebbe chiesto Comune il ricorso al Tar contro l’opera. E il giorno dopo, venerdì 21 ottobre, è arrivato il via libera.

«La Conferenza dei Servizi si è conclusa con parere favorevole con prescrizioni, quindi con esito positivo per la collocazione della nave rigassificatrice a Piombino. La nave rimarrà in esercizio per 3 anni ed entro 45 giorni, per prescrizione assoluta, Snam deve indicare dove montare la piattaforma offshore», ha dichiarato il Presidente della Toscana, nonché commissario straordinario per il progetto, Eugenio Giani.

L’autorizzazione, ha spiegato il Presidente, «la firmerò domattina, davanti a voi, alle 12, dopo che stasera in Giunta regione approveremo il memorandum Piombino che diventa la proposta di intesa tra Stato e Regione. Io materialmente per una questione di visibilità e trasparenza la firma la farò qui in Regione».

Le opere richieste per vincere la partita a scacchi, infatti, sono contenute nel “memorandum Piombino” e comprendono le bonifiche per l’area siderurgica intorno al porto, la realizzazione di una variante stradale di collegamento diretto con il porto senza passare nella città, impianti di energia rinnovabile e infine sconti, fino al 50%, per l’energia di cittadini e imprese.

Questa partita a scacchi non riguarda solo Piombino ma anche Ravenna, dove però la situazione è completamente diversa. Infatti, sempre venerdì scorso, in Consiglio Comunale si è concluso l’iter di valutazione del progetto sui rigassificatori galleggianti, per quanto di competenza del Comune e della Provincia di Ravenna.

Il Commissario e Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, riceverà da Michele De Pascale, Sindaco e Presidente della Provincia di Ravenna, «tutti i pareri tecnici favorevoli espressi dagli uffici di competenza dei due enti, unitamente alla delibera con la quale il Consiglio Comunale ha approvato la variante urbanistica», ha dichiarato De Pascale.

Le opere di mitigazione e compensazione a carico di Snam per la realizzazione del rigassificatore di Ravenna prevedono: rinaturalizzazione delle aree circostanti, il previsto impianto a terra, percorsi ciclabili, interventi di riqualificazione urbana, l’efficientamento della pubblica illuminazione comunale e la riqualificazione energetica di edifici pubblici per ridurre i consumi, anche installando impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per la formazione di comunità energetiche.

La prossima mossa è del Ministero: Roberto Cingolani, ex Ministro della Transizione ecologica, parlava di attivare il rigassificatore di Piombino entro la primavera del 2023. Ora vedremo le mosse del nuovo Ministro, Gilberto Pichetto Fratin, che siede alla guida del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Non resta che aspettare le prossime mosse del nuovo Governo.

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