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Lorenzo Fontana: chi è il nuovo presidente della Camera

Piccolo approfondimento sull’ascesa dell’ex ministro della Lega, eletto oggi con 222 voti
Credit: ANSA/ANGELO CARCONI
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14 ottobre 2022 Aggiornato alle 18:00

Con 222 voti Lorenzo Fontana è stato eletto dalla maggioranza di centrodestra presidente della Camera.

La sua elezione ha suscitato proteste dall’opposizione che non si è alzata per applaudirlo.

Nato nel 1980 a Verona, laureato in Scienze politiche e Storia all’università di Padova, tifosissimo dell’Hellas Verona, Lorenzo Fontana ha un unico amore politico: la Lega.

Entra nella Liga veneta nel 2002 ed è stato vicecoordinatore dei Giovani padani, scrivendo spesso anche sul giornale di partito La Padania.

Dopo essere diventato consigliere comunale a Verona, nel 2009 saluta il suo Veneto: è eletto a Bruxelles al Parlamento europeo. Qui diventa capodelegazione della Lega. Viene rieletto nel 2014.

Tra le sue azioni più eclatanti c’è la decisione di presentarsi in Parlamento con una maglietta che inneggia alla fine delle sanzioni contro la Russia di Putin decise dopo l’occupazione della Crimea.

Il momento vero di “celebrità” arriva però nel 2018 quando la Lega lo vuole ministro della Famiglia nel Governo Conte I. Il tempo della Lega anti meridionale è finito da un pezzo e in un’intervista al Foglio, Fontana mette in chiaro: «Il Sud è un posto pieno di bellezze, ho avuto fidanzate meridionali. Erano le migliori».

Conosciuto come un “tipo tosto”, Fontana si fa promotore dei suoi ideali “ultraconservatori”.

In un’intervista al Foglio dice: «Il tempo degli Obama e dei Draghi è finito. Per aumentare la natalità il modello è l’Ungheria».

L’ammirazione per il premier ungherese Viktor Orbán è confermata anche da un’intervista a Libero in cui Fontana definisce il leader populista «il nostro cavallo di Troia dentro l’Unione europea».

Nel frattempo il neo ministro promette un piano da «un miliardo di euro per aiutare gli italiani a fare i bambini» dicendo di voler aiutare le donne a conciliare «lavoro e carriera».

Le sue posizioni sono spesso criticate dal resto dei partiti come quando cita l’aborto come «la prima causa di femminicidio nel mondo».

Fontana è anche un fervente credente: sostiene di recitare 50 Ave Maria al giorno e posta spesso sui social foto di santi e Madonna. Concilia le sue posizioni molto forti contro i migranti con il suo cattolicesimo usando una sua interpretazione personale della Bibbia: “’Ama il prossimo tuo’, cioè quello in tua prossimità’ Quindi, prima di tutto cerchiamo di far star bene le nostre comunità”.

Nel 2019 trasloca dal dicastero alla Famiglia a quello degli Affari europei, lasciato libero da Paolo Savona.

L’esperienza dura poco perché il governo cade nell’agosto dello stesso anno. Ma Salvini non lo dimentica e quando l’ipotesi di Riccardo Molinari presidente della Camera tramonta, ecco che spunta il suo nome.

Nel suo discorso di insediamento, Fontana dice di voler «sublimare le diversità della nostra Italia». Ma le opposizioni non gli credono e promettono battaglia.

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