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Putin: settantesimo genetliaco, e c’è poco da festeggiare

A rovinare la festa del presidente russo non solo il fronte militare, ma i malumori interni. Il Paese soffre
Credit: EPA/ANATOLY MALTSEV
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7 ottobre 2022 Aggiornato alle 22:00

È stato un compleanno sottotono e al lavoro quello di Vladimir Putin.

Tra sconfitte in Ucraina, minacce nucleari e malumori tra la popolazione, per il presidente russo al momento sono più i motivi per lavorare che per festeggiare. E così nel giorno dei suoi settant’anni, il capo del Cremlino ha incontrato a San Pietroburgo (sua città natale) i leader della Comunità degli Stati Indipendenti (Csi), l’organizzazione internazionale composta da nove delle quindici ex repubbliche sovietiche.

Si è trattato di un incontro informale, ma con argomenti non certo difficili da immaginare.

Solo una settimana fa il presidente russo aveva invitato l’organizzazione a serrare le fila dicendo: «Gli oppositori geopolitici dei Paesi della Csi sono pronti a mettere in pericolo qualsiasi nostro Stato».

Un’uscita non certo originale per Putin che da tempo accusa la Nato (l’organizzazione militare internazionale guidata dagli Stati Uniti) di voler destabilizzare la Russia e i suoi vicini.

Contro questa minaccia Putin ha iniziato a fine febbraio la guerra in Ucraina.

Ma quella che doveva essere una breve “operazione militare speciale” (questo è il termine ufficiale usato in Russia) si sta trasformando in una prova muscolare che vede Kiev foraggiata dalla Nato e in netta ripresa nelle ultime settimane con vittorie militari importanti.

L’ultima il 2 ottobre quando i soldati ucraini hanno liberato Lyman, città del Donetsk, una delle quattro regioni occupate dalla Russia e annesse da Mosca con dei referendum non riconosciuti da maggior parte della comunità internazionale.

Le sconfitte sul campo stanno creando diversi malumori all’interno dell’esercito. Putin ne è consapevole e negli ultimi giorni è tornato a parlare apertamente dell’ipotesi nucleare tanto che il presidente americano Joe Biden ha avvertito: «Siamo di fronte al rischio di un Armageddon nucleare». Il rischio più paventato al momento è quello di un test nucleare. Un evento che porterebbe a una “dura” reazione della Nato con risultati imprevedibili.

Ma non è solo il fronte militare a impensierire il compleanno di Putin: anche tra la popolazione civile c’è più di qualche malumore.

La mobilitazione parziale annunciata a settembre dal leader del Cremlino ha infatti spaventato migliaia di civili russi che sono scesi in diverse città per protestare contro la guerra.

Inoltre dal giorno dell’annuncio quasi un milione di russi si è spostato negli Stati vicini (anche se non è chiaro quanti per motivi turistici).

E se con le sanzioni contro la Russia l’Unione europea rischia di affrontare il prossimo inverno senza gas, dal canto suo la Russia ha ormai perso uno dei suoi partner commerciali principali e sta diventando sempre più dipendente dalla Cina.

Una situazione difficile. Tanto che alcune fonti dal Cremlino hanno confessato ad Andrej Pertsev del think tank Carnegie Politika che «sta iniziando a porsi il problema di una successione». Forse non è un caso che dallo staff putiniano abbiano fatto trapelare di non volere festeggiare il compleanno per «non attirare l’attenzione sul fatto che il presidente abbia raggiunto l’età della pensione». Anche in Russia c’è chi potrebbe vederlo come un invito.

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