Economia

Next Generation Eu: in arrivo 21 miliardi

Serviranno per investimenti nella banda larga e 5G, ricerca e innovazione, turismo e cultura, idrogeno, rigenerazione urbana e digitalizzazione nelle scuole
Paolo Gentiloni nell'aprile 2022 alla riunione dei ministri delle Finanze a Lussemburgo
Paolo Gentiloni nell'aprile 2022 alla riunione dei ministri delle Finanze a Lussemburgo Credit: EPA/JULIEN WARNAND
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6 ottobre 2022 Aggiornato alle 09:00

L’Europa dà la conferma, così che il cammino dell’Italia verso la ripresa e la resilienza possa continuare. Dal 2021, questi due termini accompagnano il nostro Paese verso una progressiva crescita. Le conferme che, pochi giorni fa, sono giunte da Bruxelles corrispondono all’arrivo di nuovi finanziamenti derivanti dalla NextGenerationEu: uno strumento temporaneo, per la ripresa post-pandemia dei Paesi europei, dal valore di 800 miliardi di euro.

L’Italia è beneficiaria dei due principali dispositivi del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Tuttavia, il piano di investimenti e riforme che l’Italia ha presentato al RRF è l’ormai noto PNRR: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il 13 aprile 2021 è stata versata all’Italia la prima rata da 21 miliardi di euro, per poi ricevere la conferma di un secondo versamento. Infatti, il 27 settembre, la Commissione europea ha approvato la valutazione preliminare positiva della seconda richiesta dell’Italia di pagamento di 21 miliardi di euro, di cui 10 mld di sovvenzioni e 11 mld di prestiti (al netto di prefinanziamenti), con lo scopo di raggiungere i propositi del PNRR, quali l’allentamento dell’impatto economico e sociale della pandemia, la crescita economica e l’apertura della società verso nuove sfide macroeconomiche, ecologiche e digitali.

La richiesta di esborso è connessa a investimenti nella banda larga e nel 5G, la ricerca e l’innovazione, il turismo e la cultura, l’idrogeno, la rigenerazione urbana e la digitalizzazione nelle scuole. È compreso anche un investimento a sostegno della riforma della giustizia e per ridurre il lavoro in arretrato.

Infatti, il PNRR, in coerenza con i punti cardine del NGEU, prevede sei missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Su questi elementi chiave, nel corso di questi mesi, l’Italia ha lavorato per raggiungere i 45 obiettivi dettati nel Piano Nazionale, di cui 15 riforme e 30 investimenti.

Di seguito, la Commissione europea ha esaminato i traguardi e gli obiettivi raggiunti nel primo semestre 2022, sbloccando i prossimi finanziamenti del PNRR, il quale complessivamente ha un valore di 191,6 miliardi di euro (69 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti).

In questa prospettiva, l’impegno dell’Italia è stato valorizzato dalla Commissione Europea, che ha portato le sue congratulazioni per il lavoro svolto. A confermarlo sono le parole di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea: «Ancora una volta buone notizie per l’Italia. La Commissione ritiene che l’Italia abbia compiuto adeguati progressi nell’attuazione del suo piano nazionale per la ripresa per ricevere un secondo pagamento da NextGenerationEU».

Anche Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia, ha sottolineato che «Il positivo completamento di questi 45 obiettivi intermedi e finali darà il via, una volta completate le procedure necessarie, a un’ulteriore erogazione di 21 miliardi di euro», aggiungendo che lo strumento della NextGenerationEU «rappresenta un’opportunità unica per costruire un’economia più competitiva e sostenibile e una società più equa».

La conferma ufficiale dell’erogazione del secondo versamento arriverà non appena gli Stati membri si riuniranno per dare il loro consenso. Sicuramente, quest’ulteriore passo è sinonimo di una volontà di crescita e rinascita. L’impegno con l’Europa va mantenuto e consolidato, poiché attraverso di esso è possibile costruire un Paese che guardi, finalmente, alla modernizzazione e all’innovazione.

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