Diritti

Amnesty International: l’Ucraina mette in pericolo i suoi cittadini

I funzionari di Kiev hanno respinto le accuse dell’ong, definendo il report pubblicato giovedì “falso”. Ma i ricercatori hanno le prove che l’esercito abbia trasformato strutture civili in obiettivi militari
Credit: ANSA/DIMA GAVRISH/ CD
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8 agosto 2022 Aggiornato alle 15:00

Non solo la Russia. Anche le forze ucraine hanno violato il diritto umanitario internazionale mettendo in pericolo i civili, da quando il Paese è stato invaso da Mosca, 163 giorni fa.

Lo sostiene Amnesty International, l’organizzazione non governativa impegnata nella difesa dei diritti umani in tutto il mondo dal 1961: “Le forze ucraine hanno messo in pericolo i civili stabilendo basi e utilizzando sistemi d’arma in aree residenziali popolate, anche in scuole e ospedali, mentre respingevano l’invasione russa iniziata a febbraio”.

Il rapporto pubblicato giovedì 4 agosto da Amnesty si basa sulle osservazioni dei ricercatori dell’ong che hanno indagato, tra aprile e luglio, sugli attacchi russi nelle regioni di Kharkiv, Mykolaiv e nel Donbas. Dopo aver ispezionato i luoghi del conflitto, intervistato sopravvissuti, testimoni e parenti delle vittime, effettuato telerilevamenti e analizzato immagini satellitari grazie al Crisis Evidence Lab, gli inviati hanno trovato prove del fatto che le forze ucraine hanno lanciato attacchi da aree residenziali popolate e si sono appostate in edifici civili in 19 città e villaggi della regione. Così facendo, l’esercito ucraino ha trasformato le strutture civili, a chilometri di distanza dalle linee del fronte, in obiettivi militari, poi successivamente colpiti dalle forze russe.

Come spiega il rapporto, l’uso di strutture civili per scopi militari è una chiara violazione del diritto umanitario internazionale. L’Ucraina, inoltre, è uno dei 114 paesi che hanno approvato la Dichiarazione sulle scuole sicure, un accordo per proteggere l’istruzione in mezzo a conflitti armati, che consente alle parti di utilizzare le scuole abbandonate o evacuate solo nel momento in cui non ci siano alternative praticabili.

I funzionari ucraini hanno risposto duramente alle accuse di Amnesty, tacciando il report di “propaganda” e definendolo “falso”: in un video, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si è detto “indignato” dal rapporto dell’organismo di vigilanza con sede a Londra, considerando la sua valutazione “ingiusta”. Secondo Kuleba, «la condotta di Amnesty International non riguarda la ricerca e la divulgazione della verità nel mondo, ma la creazione di un falso equilibrio tra il criminale e la sua vittima».

Secondo Agnès Callamard, segretaria generale dell’ong, «essere in una posizione difensiva non esenta l’esercito ucraino dal rispetto del diritto umanitario internazionale». Concetto ribadito anche dal portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, che all’agenzia Dire ha commentato: «Che le forze ucraine abbiano aperto il fuoco dai palazzi, che abbiano posto le loro basi nelle scuole o negli ospedali, anche se non può in alcun modo giustificare gli attacchi russi contro obiettivi civili, è del tutto inaccettabile».

Il rapporto sottolinea, come spiega Noury, che questa pratica dell’esercito ucraino non giustifica comunque e in alcun modo gli attacchi russi indiscriminati. Ma per Amnesty l’esercito ucraino non avrebbe aiutato i civili a evacuare gli edifici vicini, né adottato tutte le precauzioni possibili per proteggerli.

Per Kuleba Amnesty International dovrebbe smettere di creare «una falsa realtà» in cui tutte le parti coinvolte nella guerra siano «un po’ colpevoli di qualcosa». Anzi, dovrebbe fornire «la verità sistemica e su larga scala» sul conflitto, almeno in nome delle vittime civili che sono state uccise giovedì dai bombardamenti russi in una fermata dei trasporti pubblici nella città orientale di Toretsk, controllata da Kyiv, dove secondo le autorità locali otto persone sarebbero rimaste uccise e quattro ferite, tra cui tre bambini.

Qualsiasi tentativo di mettere alla pari l’aggressione russa non provocata contro l’Ucraina e gli sforzi di autodifesa di Kyiv, secondo il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, «è la prova di una perdita di adeguatezza e un modo per danneggiare la sua autorevolezza. Non permetteremo di diffamare il nostro esercito, i nostri difensori», ha dichiarato Reznikov. “È un peccato che un’organizzazione come Amnesty stia partecipando a questa campagna di disinformazione e propaganda”, ha twittato Mykhailo Podoliak, consigliere dell’ufficio del presidente Volodymyr Zelenskyy.

Ora, però, è necessario che il governo ucraino «si assicuri immediatamente di localizzare le sue forze lontano dalle aree popolate, o evacuare i civili dalle aree in cui opera l’esercito», ha spiegato Agnès Callamard.

I civili ucraini stanno già soffrendo abbastanza.

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