Ambiente

Cassonetti: copiamo dall’estero!

Sono già una realtà in tanti Paesi, ma arrivano in Italia alla spicciolata. L’obiettivo: migliorare il decoro urbano e la gestione dei rifiuti. Riusciranno nell’impresa?
Credit: dumpsters.com
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17 luglio 2022 Aggiornato alle 13:00

Si chiameranno così i nuovi protagonisti delle strade di Roma. Cassonetti elettronici apribili solamente se in possesso della propria tessera personale e che monitorano la tipologia di rifiuto gettata al loro interno.

Rafforzamento della raccolta differenziata, miglioramento della salubrità e del decoro urbano e una più efficiente gestione dei rifiuti sono i punti chiave che hanno spinto l’amministrazione capitolina a voler sperimentare questa nuova modalità, partendo dal quartiere africano.

Il nuovo sistema è già in atto in alcune città italiane, come Bologna, dove la gestione dei rifiuti è migliorata nettamente dopo l’introduzione dei cassonetti intelligenti, soprattutto nella zona del centro storico, unita alla raccolta porta a porta.

In Spagna, a Marbella, è stato avviato un periodo di prova per due mesi e mezzo, durante i quali i cittadini potranno sperimentare i nuovi cassonetti aiutati dal supporto tecnico di personale che li guiderà nel corretto utilizzo.

Sorge spontanea una domanda, o meglio, una riflessione, nell’apprendere la futura introduzione delle tessere private per la spazzatura. Cosa ha, realmente, reso questa scelta obbligatoria? Una gestione dei rifiuti urbani che fatica a evolversi al passo con i tempi o, piuttosto, l’inciviltà di cittadini che, incuranti di tutto e tutti, si ostinano a considerare le strade come una discarica a cielo aperto? Forse entrambe?

Di certo vi si può leggere una nota dolceamara: dolce perché, se da un lato burocratizza un atto semplice come gettare la spazzatura, dall’altro, regolamenta quella che ormai è divenuta vera e propria giungla, spronando anche i più pigri a rispettare la differenziazione dei rifiuti. Amara perché, invece, non si può fare a meno di pensare che se siamo arrivati a tale necessità, è per l’incuria, l’indifferenza e l’inciviltà dei cittadini, complice anche una gestione urbana obsoleta.

Innovazione, educazione, senso civico, cura del bello intorno a noi. Valori che dovrebbero far parte della collettività e invece sembrano mancare. Cumuli di rifiuti fluttuano in ogni strada, al punto da non riuscire a trovarne una davvero pulita in cui passeggiare senza dover far lo slalom.

Quindi, tessera alla mano! Ma cosa cambia rispetto al sistema tradizionale? Per aprire questi nuovi cassonetti bisognerà essere muniti di una tessera personale. Grazie a quest’ultima, infatti, l’amministrazione può tracciare eventuali “errori” commessi nel gettare i rifiuti nel cassonetto sbagliato e risalire al proprietario, ma non solo.

I nuovi contenitori saranno in grado di segnalare ai centri di raccolta quando essere svuotati, essendo dotati di un sensore per la capienza massima raggiunta ed evitando così che vengano riempiti fino a straripare. Per il momento l’utilizzo sarà possibile solo per i singoli individui e non per i commercianti, avendo questi ultimi una quantità di rifiuti da smaltire decisamente più alta.

E occhio ai colori: rimangono invariati il marrone per scarti alimentari e organici, il verde per il vetro e il grigio per l’indifferenziata ma per la plastica dal blu si passa al giallo e per la carta si passa dal bianco al blu.

Tenute a mente queste piccole accortezze, anche il più accanito negazionista della raccolta differenziata si dovrà ricredere.

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