Futuro

Lo Spotify della natura

L’ambiente che ci circonda è tutt’altro che silenzioso. Lo testimonia Earth.fm, il sito web che offre gratuitamente un archivio di registrazioni e tracce audio dei paesaggi naturalistici più “ascoltabili” del mondo
Credit: https://earth.fm/
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
2 luglio 2022 Aggiornato alle 11:00

Il suono del tramonto sul fiume Gambia in Senegal, il fruscio dell’acqua nel lago Inari in Finlandia, il vento di Kalgoorlie che soffia forte in Australia o l’arrivo del temporale sul Monte Chacaltaya in Bolivia. I colori e le luci di questi splendidi paesaggi si possono solo immaginare, ma i rumori della fauna e degli elementi naturali sono in grado di far immergere anche la persona più scettica nel luogo selezionato.

Il sito Earth.fm (che nella schermata iniziale si definisce “like Spotify, but for natural soundscapes”) raccoglie registrazioni e tracce audio da tutto il mondo, grazie ai contributors ecologisti e amanti dei cosiddetti paesaggi sonori: perlopiù sound designer, fotografi, naturalisti, giornalisti, documentaristi, e registratori professionisti.

Dalla mappa che compare nella homepage, costellata da cuoricini ascoltabili, si possono scegliere le registrazioni e i luoghi geografici da cui provengono, dalle foreste del Brasile ai ghiacciai della Norvegia. Si possono scegliere anche i versi di alcuni animali: tra i più curiosi, le fusa dell’alligatore in Georgia (Stati Uniti).

È possibile creare playlist personalizzate degli audio disponibili, spostandosi virtualmente da una parte all’altra del globo. Si tratta di un archivio digitale ricchissimo e totalmente gratuito, che conserva paesaggi sonori completamente naturali. Earth.fm, infatti, è una piattaforma di raccolta fondi per enti di beneficenza locali che investono nel ripristino degli ecosistemi.

Secondo uno studio pubblicato su Nature, l’ascolto dei paesaggi sonori naturali influisce in modo positivo sul nostro benessere e rafforza il senso di rispetto e di cura nei confronti della natura. Specialmente i versi degli uccelli e i suoni dell’acqua sembrano avere un effetto benefico e rilassante. In caso di difficoltà nel mantenere alta l’attenzione, i cosiddetti stimoli naturalistici potrebbero quindi rappresentare una tregua, favorendo il recupero della capacità di concentrazione.

Purtroppo, i paesaggi sonori incontaminati sono sempre più rari: l’inquinamento acustico infatti - il traffico dei veicoli, il trasporto aereo, le ferrovie, le attività industriali e commerciali - ha inciso profondamente sui suoni del nostro Pianeta, con una serie di pesanti ripercussioni non solo sulla nostra salute, ma anche su quella degli animali.

Alcuni studi hanno dimostrato che i rumori forti portano all’aumento del battito cardiaco dei bruchi mentre, nel caso degli uccelli che utilizzano l’udito per orientarsi, l’inquinamento acustico ne riduce le capacità cognitive e rischia di comprometterne la sopravvivenza.

Una ricerca del 2021, apparsa su Proceedings of the Royal Society B dal titolo “Traffic noise inhibits cognitive performance in a songbird”, ha riscontrato che il rumore del traffico stradale (clacson, motori, brusche frenate) influisce sulle prestazioni cognitive degli uccelli, in particolare i fringuelli zebra adulti, rispetto a una serie di attività tra cui il controllo inibitorio, l’apprendimento motorio e sociale, la memoria spaziale.

Anche la fauna marina ovviamente soffre per l’inquinamento acustico prodotto dall’uomo. Secondo il National Geographic, alcuni dei rumori più forti provengono dai dispositivi sonar navali. Il sonar invia onde sonore che rimbalzano su l’oggetto che si vuole rilevare in profondità e restituiscono un’eco ai ricevitori della nave, che riesce quindi a individuarne la posizione.

I suoni del sonar possono arrivare fino a 235 decibel e viaggiare per centinaia di chilometri sott’acqua. L’impiego di queste strumentazioni può causare spiaggiamenti in massa di balene e alterare il comportamento alimentare anche di specie marine a rischio estinzione.

Anche per questo i suoni della natura costituiscono un patrimonio da preservare.

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