Ambiente

Stop agli animali allevati in gabbia

Solo in Europa sono 300 milioni gli esemplari tenuti, a fini alimentari, tra le sbarre. La Ue ha promesso una legge, ma dobbiamo alzare la nostra voce
Credit: Correen/unsplash
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28 maggio 2022 Aggiornato alle 06:30

Molti consumatori e cittadini probabilmente affermerebbero che le gabbie ormai sono quasi un ricordo del passato negli allevamenti italiani ed europei, ma purtroppo non è così.

Solo in Europa sono 300 milioni gli animali allevati a fini alimentari ancora in gabbia - 40 milioni a livello nazionale - e per questo motivo crediamo che l’Italia abbia un’occasione unica per dimostrarsi all’avanguardia e prendere ufficialmente le distanze da questo sistema crudele.

Il 30 giugno dello scorso anno, la Commissione europea si è impegnata a eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti europei tramite una normativa dedicata: un risultato straordinario dovuto alle 1,4 milioni di persone certificate che hanno firmato l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age promossa da CIWF e sostenuta fin da subito proprio da Animal Equality e decine di altre organizzazioni italiane e internazionali.

Una volta presentata, la proposta legislativa dovrà essere approvata anche dal Consiglio dell’Unione europea, formato dagli Stati Membri. Per questo è fondamentale che l’Italia sostenga senza riserva questa transizione.

La coalizione italiana a sostegno di End the Cage Age - di cui Animal Equality fa parte e che è composta da 22 organizzazioni - ha lanciato per questo un appello, chiedendo ai cittadini italiani di far sentire la loro voce e chiedere al Governo italiano di sostenere gli sforzi della Commissione europea e promuovere anche a livello nazionale una normativa che vieti la pratica abominevole di costringere esseri viventi e senzienti a vivere in condizioni di grave privazione all’interno delle gabbie.

Con la coalizione abbiamo spiegato come la presa di posizione della Commissione sia stata una vittoria straordinaria per i 300 milioni di animali che in Europa soffrono nelle gabbie, ma non basta. Abbiamo bisogno anche del voto favorevole del Consiglio dell’Unione europea, cosa purtroppo non scontata.

Forze in gioco più interessate al profitto che al benessere di animali e persone e del nostro futuro su questo Pianeta stanno già facendo pressioni sui Governi per far cadere la proposta o rallentarne l’entrata in vigore. Per questo è necessario che i cittadini firmino il nostro appello e facciano sentire nuovamente la loro voce: il messaggio che gli italiani vogliono un’Italia e un’Europa senza gabbie deve risuonare forte e alto per farsi sentire dalla nostra politica.

Solo pochi giorni fa abbiamo rilasciato un’inchiesta condotta da Essere Animali all’interno di sette allevamenti di conigli italiani costretti ancora a vivere in gabbia. Sono il 99% i conigli ancora costretti in queste condizioni e sono solo una delle specie coinvolte.

Galline, scrofe, vitellini, quaglie e oche e anatre in tutta Europa subiscono ancora questa sofferenza indicibile. È ora di mettere fine all’era delle gabbie una volta per tutte e chiediamo che le istituzioni si schierino dalla parte giusta.

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