Futuro

Allergia ai gatti bye bye

L’azienda statunitense Inbio vuole sfruttare una particolare tecnologia genetica per eliminare nei mici la proteina Fel d 1, che causa starnuti, tosse e reazioni negli esseri umani. Ma non è l’unico tentativo già sperimentato
Credit: eduard delputte
Tempo di lettura 4 min lettura
6 aprile 2022 Aggiornato alle 12:13

Si stima che esistano circa 600 milioni di gatti domestici nel mondo, più di 7 milioni solo in Italia (dove Roma si classifica come la “Città Eterna” dei felini), senza contare poi tutte le colonie di randagi. Persiano, siamese, il sacro di Bengala o il sphynx (il gatto senza pelo): tante razze per i tanti esemplari diffusi sulla Terra.

C’è poi chi associa i gatti ai nasi che colano, agli occhi arrossati che prudono, alla tosse e agli starnuti: ben il 10% della popolazione occidentale soffre infatti di reazioni allergiche ai felini. Ma, erroneamente a quanto si pensa, l’allergia ai gatti non dipende dal pelo dell’animale ma dalla proteina Fel d 1 che si trova nella loro saliva e, quindi, anche sul loro pelo. Infatti, ogni volta che un gatto si lecca una zampa o si pulisce il mantello, lascia un po’ di Fel d 1 sul proprio corpo.

L’azienda statunitense Inbio (Indoor Biotechnologies) sta studiando un modo per creare felini ipoallergenici attraverso l’utilizzo della tecnologia genetica CRISPR. «Il complesso CRISPR è stato paragonato a un coltellino svizzero multifunzione, dotato di bussola per individuare il punto giusto, una morsa per afferrare il DNA, delle cesoie per recidere. Una volta tagliato, il DNA viene aggiustato dai naturali meccanismi di riparazione della cellula», si legge su CRISPeR MANIA, blog di notizie sull’editing genetico che racconta l’evoluzione della tecnica CRISPR e delle sue applicazioni.

L’obiettivo del team di ricercatori è utilizzare questa tecnica per eliminare la proteina o far sì che ne venga prodotta meno. Questi hanno analizzato la Fel d 1 in altre otto specie feline esotiche, registrandone una bassa presenza e mostrando così come la proteina risulti essere non essenziale per la vita dei gatti.

«Nonostante la funzione biologica precisa della Fel d 1 rimanga sconosciuta», si legge nel report pubblicato su The CRISPR Journal, «Questa mancanza di conservazione evolutiva implica che i geni Fel d 1 potrebbero non essere essenziali per i gatti e suggerisce che CH1 e CH2 [due geni che codificano il complesso proteico Fel d 1] siano bersagli adatti per la cancellazione». In questo modo, si «dovrebbe migliorare la salute delle persone, rimuovendo efficacemente l’allergene alla fonte», conclude il report. Un vero sollievo per tutti gli allergici amanti dei gatti.

Già in passato sono stati fatti dei tentativi per neutralizzare (non eliminare) la proteina. Purina ha recentemente lanciato la sua nuova marca di cibo per gatti Pro Plan LiveClear, il cui ingrediente chiave è capace di legarsi all’allergene nella saliva dell’animale, neutralizzandolo in maniera sicura. Ciò non toglie che il gatto continui a produrre Fel d 1, ma questa sarà meno impattante sulle persone.

Ancor prima, nel 2019, è stato il turno del vaccino svizzero per gatti HypoCat. «Abbiamo sviluppato una nuova strategia per il trattamento dell’allergia indotta da Fel d 1 nei soggetti umani, immunizzando i gatti contro questo loro principale allergene», si legge nello studio pubblicato sulla rivista medica Journal of Allergy and Clinical Immunology.

Tutte queste soluzioni sono state studiate e testate, senza rilevare alla fine evidenti pericoli per gli animali. Perché se le nuove frontiere della scienza e della tecnologia puntano a rendere i gatti ipoallergenici, vogliamo che questo avvenga in totale sicurezza per i nostri amici felini.

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