Diritti

Estrema destra: la crisi abitativa è un’occasione per ottenere consenso politico?

Mentre dati Eurostat rivelano che 1 famiglia su 5 in Europa destina oltre il 40% del proprio reddito all’alloggio, la mancanza di alloggi a prezzi accessibili sta diventando terreno fertile per lo scontro politico
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Michael Fousert 

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8 maggio 2024 Aggiornato alle 11:00

Manca ormai poco alle elezioni europee, e la crisi abitativa sta diventando sempre più terreno fertile per lo scontro politico: gli affitti in costante aumento e i prezzi delle proprietà che ormai sono un lusso stanno esacerbando le divisioni sociali, e i partiti di estrema destra stanno sfruttando questa crescente frustrazione pubblica per guadagnare consenso.

Una preoccupazione, questa, che è emersa tra gli esperti, che hanno sottolineato come l’edilizia abbia il potenziale di diventare un fattore determinante nel sostegno all’estrema destra, parallelo a quello dell’immigrazione, tradizionalmente utilizzata come spauracchio per ottenere consenso: «I partiti di estrema destra prosperano quando possono sfruttare i divari sociali che emergono da sottoutilizzo e pianificazione governativa inadeguata… e quando possono danno colpa agli stranieri», ha commentato il rapporteur speciale dell’Onu Balakrishnan Rajagopal.

La mancanza di alloggi accessibili ha scatenato proteste in diverse città europee, con i giovani che lamentano gli affitti che divorano una fetta sempre più grande dei loro stipendi e mutui che richiedono cifre irragionevoli rispetto ai salari medi. «Questa è la situazione in cui si trovano ora molti Paesi dell’Ue. La crisi abitativa non sta più colpendo solo i bassi redditi, gli immigrati e le famiglie monoparentali, ma anche le classi medie. Questo è il problema sociale del nostro secolo», aggiunge Rajagopal.

In questo senso, i dati Eurostat evidenziano un drammatico aumento dei prezzi delle case e degli affitti, incrementati del 47% tra il 2010 e il 2022, e con più di un quinto delle famiglie europee che è costretta a destinare oltre il 40% del proprio reddito all’alloggio. «È un tema che soddisfa molte delle attuali esigenze dei partiti di estrema destra – ha commentato Catherine Fieschi dell’European University Institute – È facile presentarlo come una questione di èlite contro il popolo e sostenere che gli immigrati vengano trattati meglio dei cittadini nazionali».

Questo legame è particolarmente evidente nelle ree urbane, dove gli affitti sono saliti alle stelle e la pressione abitativa è palpabile: partiti come il Pvv in Olanda e il Chega in Portogallo hanno infatti capitalizzato su queste preoccupazioni, promettendo di affrontare la crisi abitativa e di proteggere i cittadini dall’ingiustizia percepita nel trattamento degli immigrati.

Nel frattempo in Germania Tarik Abou-Chadi, esperto di politica dell’Ue, ha lavorato a un’indagine sulla correlazione tra l’aumento degli affitti e l’avvicinamento dei cittadini ai partiti di estrema destra, riportando l’esempio del partito Alternativa per la Germania (AfD), identificando la “paura di perdere lo status” come un fattore cruciale.

Lo studio, che ha combinato dati dettagliati sugli affitti con le risposte delle famiglie tedesche all’indagine annuale sulle opinioni socio-economiche, ha evidenziato che l’aumento degli affitti è strettamente correlato a un maggiore sostegno per l’AfD, soprattutto tra i locatari a basso reddito. Un fenomeno, questo, che è particolarmente evidente nelle regioni rurali trascurate, dove gli affitti sono accessibili, ma anche nelle aree urbane, dove invece la pressione abitativa è più acuta.

A rendere particolarmente interessante questo studio – sottolinea Abou-Chadi – è il legame tra aumento degli affitti e sostegno all’estrema destra, che persiste anche in presenza di una mancanza di effettivo incremento. Il che, secondo gli esperti, suggerisce che le preoccupazioni riguardanti il mantenimento del proprio status sociale ed economico giocano un ruolo cruciale nel determinare le preferenze politiche.

Ma quello che vale per la Germania vale per l’Europa in generale, perché il filo conduttore è il medesimo ovunque, e i fatti lo stanno dimostrando, anche se i partiti mainstream stanno iniziando a rispondere a questa crisi, con sindaci e politici europei che chiedono urgentemente interventi per rendere gli alloggi più accessibili e sostenibili. Ma per farlo sarà necessario un cambiamento radicale nella percezione dell’alloggio come un diritto umano fondamentale e non una merce soggetta alle leggi di mercato.

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