Ambiente

Missione Ambiente: la cultura della sostenibilità arriva ad Ascoli Piceno

Fa tappa nelle Marche il progetto con Tim e Erg che porta la formazione ambientale sui banchi di scuola. Oggi protagonisti gli alunni e le alunne dell’Istituto Fermi Sacconi Cecchi
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18 aprile 2024 Aggiornato alle 19:00

Dopo gli eventi di Foggia, Catania, Catanzaro, Cagliari e Arezzo e Modena, oggi Missione Ambiente arriva nelle Marche, più precisamente ad Ascoli, presso l’Istituto Fermi Sacconi Cecchi.

Quello di questa mattina segna il settimo appuntamento di Missione Ambiente – Generazioni a scuola di sostenibilità - l’iniziativa coinvolge dieci città italiane, da Nord a Sud dello Stivale, e si propone di accompagnare studenti e studentesse delle scuole superiori di secondo grado in un viaggio educativo alla scoperta dei temi legati all’ambiente, alla transizione ecologica e agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.

Questo progetto, di cui La Svolta è media partner, è stato promosso dalle aziende Tim e Erg Academy, organizzato in collaborazione con l’ente educativo no-profit Elis.

Gli incontri sono pensati come veri e propri laboratori di sostenibilità e consapevolezza, luoghi di vivace dibattito, all’insegna dell’apprendimento e dell’arricchimento reciproco. L’obiettivo è quello di solleticare la curiosità degli alunni e delle alunne, che durante le lezioni hanno la possibilità di fare domande agli esperti, giocando a tutti gli effetti un ruolo da protagonisti.

Ad aprire la lezione di oggi è un professore dell’Istituto, che sottolinea come il mercato del lavoro si stia riorganizzando attorno al tema della sostenibilità. La richiesta di figure professionali responsabili della gestione dell’ambiente, di tecnici per la sostenibilità, è in costante crescita.

«Il mondo si sta muovendo in questa direzione, per questo è importante che i ragazzi si interfaccino con esperti del settore», aggiunge l’insegnante.

La nostra direttrice, Cristina Sivieri Tagliabue, a introdurre l’argomento dell’incontro di oggi: «Sarà una lezione di educazione civica che vuole dimostrare che il tema dell’ambiente vi riguarda, dal punto di vista professionale e personale».

A prendere parola per primo è Gianluca Gramegna, rappresentante del gruppo Erg e responsabile della sostenibilità, che si rivolge alla classe con una domanda: «Qual è la vostra idea di sostenibilità?».

Michele, studente dell’Istituto, rompe il ghiaccio: «È una serie di comportamenti che ognuno di noi può applicare nel quotidiano per avere un impatto minore sull’ambiente e sul mondo, per garantirci un futuro migliore». Per Mattia invece, la sostenibilità assomiglia più a un principio etico: «È sostenere con forza qualcosa in cui si crede veramente».

Gramegna prosegue con il suo intervento, sottolineando come, sebbene si parli spesso dell’aspetto ambientale come pilastro della sostenibilità, gli ambiti della sostenibilità siano molteplici.

Anche l’educazione ambientale, per esempio, può avere impatto sulla sostenibilità. «L’accesso all’istruzione ha impatto sulla vostra possibilità di crearvi un futuro?», Gramegna interpella nuovamente gli studenti piceni. Su questo la classe non ha dubbi, e risponde positivamente.

«La sostenibilità è un concetto che travalica il tempo», continua il rappresentante di Erg. «A partire dagli anni ’80, è stato presentato come un concetto per garantire alle generazioni future la possibilità di avere accesso alle risorse. È questa l’importanza della parola della sostenibilità, e coniuga insieme obiettivi ambientali ma anche sociali, economici, di governance».

Successivamente, Gramegna racconta ai partecipanti la storia di Erg e del percorso di profonda trasformazione aziendale che la società ha attraversato negli ultimi anni. Inizialmente attore attivo nel settore Oil&Gas fino al 2008, Erg si è poi reinventata, diventando un operatore “pure wind and solar”, un ‘azienda che ha cioè reso tutte le proprie attività industriali completamente neutrali dal punto di vista climatico.

«Il piano di sostenibilità che ha sviluppato Erg, che a oggi opera in 9 Paesi d’Europa, contiene obiettivi legati non solo alla produzione di energia pulita ma anche all’educazione, alla parità di genere, alle regole di governance».

A questo punto, Gramegna presenta alla classe il progetto Social Purpose for Social Revamping, che consiste nel donare a organizzazioni no profit in tutto il mondo pannelli solari che sono stati modernizzati, e che hanno cioè altri 10-15 anni di vita, per aiutare comunità in Africa a attuare la transizione energetica in maniera completamente gratuita.

A seguire, l’intervento di Federica Grosso, dottoressa in ingegneria meccanica e che da due anni si occupa di attività di global operation in Erg. Nello specifico, Grosso si dedica alla manutenzione predittiva degli impianti, ovvero della gestione sostenibile delle componenti meccaniche delle turbine eoliche possibile grazie all’utilizzo di tecniche di monitoraggio in grado di ridurre e garantire un’ottimizzazione nella gestione delle risorse

«Sapete come si trasforma l’energia del vento in energia elettrica?», chiede l’esperta alla classe. «Attraverso la rotazione meccanica delle pale», azzarda qualcuno.

Grosso arriva in aiuto e fornisce una risposta più completa: «In poche parole, la turbina eolica trasforma l’energia cinetica proveniente dal vento in energia elettrica. Come? Attraverso il moto delle pale viene trasferita l’energia in un albero, la cui rotazione mette in marcia un generatore elettrico tramite l’azione di un campo magnetico. L’energia generata viene poi trasportata lungo dei cavi e distribuita alla rete elettrica».

Prima di passare la parola all’ultimo ospite, Federica conclude il suo intervento con una riflessione sul suo lavoro in Erg. «Lavorare in un’azienda sostenibile è un grande privilegio, consente di attivarsi concretamente per l’ambiente e fare qualcosa contro il cambiamento climatico, ogni giorno».

La lezione prosegue con Andrea Ferrazzi di Tim, senatore della Repubblica che ha partecipato alla scrittura degli emendamenti degli articoli 9 e 41 della Costituzione legati all’ambiente. Ferrazzi apre il suo intervento raccontando alla classe l’origine della sua passione per l’ambiente.

«È nata in maniera naturale. Essendomi laureato in economia del territorio, quella per l’ambiente nasce come passione di studio, e si è tradotta poi in iniziative concrete. Quando sono diventato senatore, mi è stato chiesto di entrare in Commissione Ambiente proprio negli anni in cui la politica europea si stava focalizzando su questi temi».

A tal proposito, Ferrazzi ha ricordato la creazione del Green Deal e il programma dell’Unione europea del Next Generation EU, che nella fase post-pandemica ha messo a disposizione degli Stati Membri ingenti risorse per finanziare la transizione ecologica e mettere in atto una rivoluzione green e digitale. «La vostra generazione è immersa in queste due rivoluzioni, tutti e tutte voi e ne siete parte attiva», aggiunge. «Per voi questa è una grande opportunità: se riuscirete a coniugare la cultura della sostenibilità ambientale, economica e sociale con la vostra formazione tecnica personale, potrete realizzarvi a 360° anche attraverso la vostra professione».

Ferrazzi prosegue poi parlando dell’innovazione apportata dalla riforma costituzionale che nel 2022 ha portato all’inclusione della tutela ambientale nel testo madre dell’ordinamento giuridico italiano.

«L’articolo 9 stabiliva che la Repubblica italiana tutela la cultura e la ricerca scientifica, ma grazie alla nostra riforma a questo sono state aggiunte la tutela dell’ambiente e quella della biodiversità. In altre parole, a essere inserito nel testo costituzione è il principio dello sviluppo sostenibile, un principio di solidarietà intergenerazionale che vuole garantire alle nuove generazioni la possibilità di avere accesso alle risorse naturali, che stanno diventando sempre più scarse.

«È stato un passaggio epocale che avrà delle conseguenze anche per le aziende». E riguarda proprio le aziende la modifica all’articolo 41, che stabilisce la libertà di iniziativa economica privata.

«Con l’emendamento abbiamo rafforzato il principio, già presente nel testo originale, che tale libertà sancisce un diritto relativo ma non assoluto. In poche parole, abbiamo con la riforma abbiamo aggiunto nel testo che per quanto l’iniziativa economica sia e debba rimanere libera, questa non può recare danno alla salute e all’ambiente, perché il diritto delle persone a essere in salute e a vivere in un ambiente sano non possono essere messi in discussione».

Prima di salutare la classe dell’Istituto Fermi Sacconi Cecchetti, la direttrice Cristina Sivieri Tagliabue ha raccolto le impressioni di due alunni.

Mattia Bakaj ha particolarmente apprezzato l’incontro, dicendosi felice di avere avuto l’opportunità di confrontarsi con degli esperti sui temi della sostenibilità: «È un mondo in cui dobbiamo aiutarci a vicenda e in cui possiamo tutti fare qualcosa per migliorare».

Anche Michele Coccia ha apprezzato molto la lezione: «È stato stimolante parlare di sviluppo sostenibile. È molto importante prendere consapevolezza di questi argomenti perché ci riguarderanno tutti nei prossimi anni».

Per oggi è tutto da Ascoli. Missione Ambiente vi dà appuntamento a Genova, dove il prossimo 9 maggio si terrà l’ottava tappa di questo percorso.

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