Diritti

Donne e tecnologia: il manifesto contro il gender tech gap

I firmatari del documento sono uniti dal desiderio di trasformare il settore, rendendolo più inclusivo abbattendo le disparità, affinché “il genere non blocchi il successo professionale” di una persona
Credit: Manifestoitalianodonnetecnologia.com 
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
19 aprile 2024 Aggiornato alle 09:00

Un’urgenza, ce lo dicono i dati, gli studi, lə espertə: ridurre il divario di genere in campo tecnologico non è una richiesta peregrina di uno sparuto gruppo di femministe arrabbiate o una generica aspirazione verso un domani più inclusivo, ma una necessità. Per questo, un nuovo manifesto chiede a tuttə di impegnarsi per abbattere questo gap.

A realizzare il Manifesto per l’uguaglianza delle donne e delle ragazze nella tecnologia è un “gruppo indipendente di persone” unite dal desiderio di un futuro tech più aperto e inclusivo, dove ciascunə possa davvero dare il proprio contributo. Un futuro in cui “il genere non blocchi mai il successo professionale”.

Come farlo? Prima di tutto, diventando ambassador, mettendosi in gioco in prima persona per promuovere ogni giorno comportamenti rispettosi, cercando di intervenire per cambiare quello che non va. Questo significa non solo “non girarsi dall’altra parte di fronte alle discriminazioni” ma anche sostenere “attivamente ragazze e donne affinché coltivino la passione per la tecnologia, abbiano successo negli studi tecnologici e possibilità di carriera soddisfacente, inclusi ruoli di leadership”.

Gli studi sono il secondo (ma non meno centrale) punto del manifesto: chi lo sottoscrive si impegna a sostenere l’educazione tecnologica, perché, spiegano lə ideatorə, “l’educazione tech comincia dall’infanzia: stimolare la passione per la scienza e la tecnologia fin dall’età prescolare è vitale”. Del resto, gli studi ci dicono che già a 4 anni maschi e femmine hanno una diversa consapevolezza delle aspettative rispetto ai loro comportanti: aspettative di genere, che la scuola non riesce a eliminare ma, anzi, rende solo più forti e cristallizzate.

Altrettanto fondamentale sono la mentorship e la community: per questo, lə firmatariə devono mettere a disposizione le proprie competenze, al servizio della causa comune. Questo può realizzarsi sia in iniziative locali e nazionali che diventando verə e propriə mentori in programmi dedicati a donne e ragazze che vogliono intraprendere una carriera nel mondo tech.

Una carriera che dovrebbe essere libera da quelle discriminazioni che oggi penalizzano la componente femminile del settore: per questo il manifesto chiede non solo di promuovere una cultura del lavoro sana, ma di attivarsi per l’azzeramento del gender pay gap.

Non si tratta di un invito o un impegno astratti, ma di mettere in atto iniziative tangibili, dalla condivisione della propria testimonianza fini alla segnalazione delle disparità, passando per la partecipazione al dialogo con gli attori del mondo del lavoro e “azioni nel concreto del proprio contesto aziendale, attraverso consigli pratici di superamento degli ostacoli alla parità retributiva”.

Infine, chi sottoscrive il Manifesto per l’uguaglianza delle donne e delle ragazze nella tecnologia si impegna a comunicare meglio e condividere di più, all’interno della rete e non solo. Questo significa non solo optare per “paradigmi di costruttività, inclusività e semplicità” ma anche trasformare le relazioni interpersonali, superando i meccanismi di competizione per basarsi su “una sana e fertile condivisione”.

Il Manifesto, a cui si può aderire esclusivamente come individui (non rappresentando quindi organizzazioni o aziende) può essere sottoscritto sul sito Buonacausa.org. Chi lo fa, ottiene un badge da pubblicare sui propri canali social per invitare lə altrə a unirsi in questa battaglia per “per un presente più inclusivo e per un futuro più equo nel mondo Tech”.

Il cambiamento, scrivono lə creatorə sul sito, inizia da noi. Per questo, richiede l’impegno e la collaborazione di tuttə.

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