Olimpiadi 2024: cambiano le regole sui premi in denaro per gli atleti vincitori
Si avvicinano i Giochi Olimpici di Parigi, che si svolgeranno da venerdì 26 luglio a domenica 11 agosto 2024, e con essi anche una decisione particolarmente importante e, sicuramente, storica. È stata annunciata, infatti, la volontà di ricompensare i vincitori nell’atletica leggera con un premio in denaro pari a 50.000 dollari (equivalenti a circa 46.000 euro).
In 128 anni di storia dei Giochi moderni, infatti, gli atleti vincitori nelle diverse categorie sono stati ricompensati esclusivamente con le medaglie, ma da oggi le cose iniziano decisamente a cambiare. La decisione è partita dalla federazione World Athletics, che ha colto di sorpresa il Comitato Olimpico Internazionale.
Cosa cambierà, quindi? In ciascuno dei 48 eventi di atletica previsti a Parigi, i vincitori riceveranno, insieme alla medaglia, il premio in denaro. Il montepremi totale di 2,4 milioni di dollari proverrà dalla quota di entrate del Comitato Olimpico Internazionale che World Athletics riceve ogni quattro anni. Per quanto riguarda le squadre impegnate nelle staffette, invece, esse riceveranno lo stesso importo, da dividere però tra i membri della squadra.
Ma non è tutto: l’intenzione è quella di estendere, a partire dalle Olimpiadi di Los Angeles del 2028, il premio in denaro a tutti i premiati, quindi a coloro che riceveranno anche le medaglie d’argento e di bronzo.
L’atletica, infatti, è forse lo sport più importante delle Olimpiadi sia per numero di partecipanti sia per il pubblico televisivo che attrae, ma la stragrande maggioranza degli atleti, tra cui moltissimi medagliati, affronta una costante lotta per i finanziamenti.
A sostenere l’importanza della questione, è il Presidente della World Athletics ed ex mezzofondista Sebastian Coe che ha sottolineato come l’introduzione del premio in denaro per le medaglie d’oro olimpiche sia un momento cruciale per World Athletics e per lo sport dell’atletica nel suo insieme riconoscendo, in questo modo, il valore e il ruolo fondamentale che gli atleti svolgono nel successo delle Olimpiadi. Ma non è tutto: nonostante l’impossibilità oggettiva di attribuire un valore commerciabile alla vittoria di una medaglia olimpica, o all’impegno e alla concentrazione necessari anche solo per rappresentare il proprio Paese ai Giochi Olimpici, per Coe risulta comunque importante assicurarsi che parte dei ricavi generati dagli atleti siano direttamente restituiti a coloro che risultano i protagonisti assoluti dei Giochi.
La questione ha, inevitabilmente, generato reazioni da parte di tutto il mondo coinvolto nei Giochi Olimpici.
La maggior parte, risulta essere decisamente favorevole. È il caso dell’ ostacolista, velocista e multiplista norvegese Karsten Warholm, che ribadisce come tutto ciò non cambi la sua motivazione, in quanto una medaglia d’oro olimpica vale, per qualsiasi atleta, molto di più rispetto al guadagno economico.Nonostante ciò, l’ostacolista la ritiene una ottima mossa per dare un segnale importante. Dello stesso parere anche l’ex ostacolista e velocista britannico Colin Jackson.
Dal lato opposto, invece, troviamo atleti come l’ex giavellottista britannica Fatima Whitbread, vincitrice della medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Seul del 1988, che ha fortemente criticato questa scelta, considerandola inappropriata.