Ambiente

Il retailer Marks & Spencer investe 1 milione di sterline per ridurre l’impronta di carbonio del latte fresco

M&S vuole abbattere l’impatto del metano delle mandrie che producono latte, grazie all’immissione nel mercato di “un nuovo esclusivo integratore alimentare”
Credit: gang coo  

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10 aprile 2024 Aggiornato alle 20:00

Perché un rivenditore al dettaglio come Marks & Spencer investe sulle mucche? Il retailer britannico fondato 140 anni fa che opera su scala internazionale, ha un Plan A Accelerator Fund con cui punta all’azzeramento delle emissioni nette in tutte le sue operazioni e nell’intera catena entro il 2040.

La società ha l’ambizione di affermarsi come il marchio più affidabile del Regno Unito e non solo: il piano è stato lanciato nel 2007, quando la maggior parte delle aziende tradizionali non pensava ancora alla sostenibilità.

Solamente quest’anno ha annunciato di aver finanziato almeno otto diverse iniziative. “La forza del marchio nelle partnership e nell’innovazione lo posiziona bene, per guidare grandi cambiamenti attraverso la collaborazione con fornitori e partner, riconoscendo che nessuno può raggiungere lo zero netto da solo”, dichiara la multinazionale.

L’azienda quindi ha comunicato ieri di essere la prima a immettere sul mercato “un nuovo esclusivo integratore alimentare per mucche”, che riduce l’impronta di carbonio del latte fresco certificato da Rspca (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals), un alimento di cui M&S si occupa da 25 anni, impegnandosi tra l’altro a pagare agli allevatori un prezzo equo per il loro prodotto.

Con un investimento di 1 milione di sterline - quasi 1,2 milioni di euro -, l’intento è modificare la dieta delle mucche al pascolo, al fine di ridurre la quantità di metano prodotto nello stomaco degli animali e rilasciato nell’atmosfera. L’integratore sarà un derivato da sali minerali e un sottoprodotto del mais fermentato.

Lavorando insieme a 40 produttori, questa azione promette di rimuovere ogni anno 11.000 tonnellate di emissioni di gas serra dall’atmosfera, riducendo dell’8,4% l’impronta di carbonio del latte fresco. Occorre considerare che gli animali da allevamento generano circa il 14% delle emissioni climatiche globali indotte dall’uomo.

«Rivolgendo la nostra ossessione per l’innovazione verso il cambiamento climatico e attingendo allo spirito imprenditoriale dei nostri fornitori, possiamo mettere il turbo alla nostra spinta a diventare un’azienda Net Zero in tutte le nostre operazioni e nell’intera catena di approvvigionamento entro il 2040. Sono entusiasta della grande differenza che questi piccoli cambiamenti potrebbero fare per alcune delle sfide climatiche più difficili che dobbiamo affrontare», ha commentato l’amministratore delegato Stuart Machin.

Nel frattempo uno dei primi progetti sostenuti dal piano è stata “una sperimentazione unica nel suo genere”: è stato chiesto ai clienti di donare a Oxfam i loro vestiti, soprattutto quando non più indossabili. Questi ultimi saranno puliti per supportare una modalità di riciclo in cui le fibre vengono riutilizzate e trasformate in nuovo materiale, evitando che vadano in discarica e alimentando un’economia della moda più circolare.

Infine l’azienda userà i dati forniti dall’intelligenza artificiale per ottimizzare riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria in negozio, limitando il consumo energetico. Testato in sei punti vendita, l’obiettivo è abbassare i relativi costi fino al 30%.

Una volta implementato in tutta la struttura complessiva di M&S, questa iniziativa potrebbe far risparmiare circa 2.000 tonnellate di carbonio e circa 3 milioni di sterline all’anno.

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