Ambiente

Uk: le mucche assumeranno bloccanti anti-metano?

Entro il 2025, il Governo britannico vuole sperimentare nuovi mangimi da somministrare al bestiame per ridurne le emissioni climalteranti. Una proposta che, però, non convince ambientalisti ed esperti
Credit: Hélène Ornia-Gordon
Tempo di lettura 4 min lettura
11 aprile 2023 Aggiornato alle 12:00

Le emissioni di metano su scala globale sono fra i principali fattori che alimentano la crisi climatica-ambientale, avendo un impatto climalterante oltre 80 volte superiore a quello della CO2. Circa il 32% di questo particolare tipo di emissioni proviene dagli allevamenti di bestiame che costituiscono un perno fondamentale del mercato agroalimentare.

Di fronte alla necessità di ridurre rapidamente il rilascio dei gas alteranti per rispettare i target climatici, il Governo britannico ha deciso di sperimentare e implementare entro il 2025 una soluzione eco-sostenibile che prevede nuovi mangimi da somministrare negli allevamenti inglesi, in grado di ridurre drasticamente le emissioni di metano prodotte dagli animali.

Nel Regno Unito sono presenti circa 9,4 milioni di mucche e vitelli, che dovrebbero essere sottoposti nel prossimo futuro a questa strategia governativa, con il consenso favorevole dei grandi allevatori e proprietari di bestiame: «Le prove suggeriscono che questi prodotti potrebbero essere utili. Non credo che ne sappiamo ancora abbastanza sull’impatto che avranno sull’efficienza della dieta… ma è qualcosa che dobbiamo indagare per cercare di ridurre le emissioni di metano», ha dichiarato Tom Bradshaw, vice-presidente della National Farmers Union (Nfu).

La proposta del Governo riguardo i “bloccanti anti-metano” non convince però ambientalisti ed esperti, che hanno ribadito ripetutamente la necessità di ridurre il consumo di carne e gli allevamenti intensivi: «I Governi e l’industria adorano le loro soluzioni tecnologiche come i soppressori del metano per l’alimentazione del bestiame e in teoria potrebbero aiutare. Ma non aiuteranno a risolvere i principali danni collegati alla nostra enorme fissazione per l’allevamento di bestiame, dall’abbattimento della foresta pluviale per i mangimi e i pascoli, fino all’inquinamento dei fiumi nel Regno Unito con i danni alla fauna selvatica, i quali inibiscono anche l’azione sul clima. Abbiamo bisogno di produrre e mangiare meno carne e di migliorare la qualità utilizzando strumenti agro-ecologici noti per portare benefici all’intero settore agricolo e alla natura», ha ammonito Vicki Hird, responsabile dell’agricoltura per Sustain, un’alleanza di organizzazioni che promuove lo sviluppo di un’agricoltura e cibo migliori.

Allo stato attuale non sono presenti sul mercato inglese prodotti di questo tipo autorizzati dalla Food Standards Agency, responsabile dell’approvazione e dei controlli praticati su i mangimi immessi nel circuito agro-alimentare britannico. Nei prossimi anni l’ente avvierà una serie di test e sperimentazioni per verificare l’efficacia dei “bloccanti anti-metano” assicurandosi che non comportino rischi per gli animali e i consumatori.

Nel caso di successo delle sperimentazioni, con il raggiungimento della definitiva approvazione governativa, i soppressori saranno un’ulteriore soluzione a disposizione per abbattere rapidamente le emissioni di metano. Aggiungendosi alla tecnologia sviluppata dall’azienda inglese Zelp, che dal 2021 sta sperimentando una maschera per gli animali in grado di ridurre tali emissioni convertendo il metano espirato dagli animali in CO2 e acqua, grazie a un sensore e meccanismo di ossidazione presente all’interno dell’oggetto: «La maschera riduce il potenziale di riscaldamento globale del metano a meno dell’1,5% del suo valore originale», ha affermato Francisco Norris, fondatore dell’azienda.

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