Ambiente

La maschera per le mucche che cattura il gas metano

Il prototipo, tra i quattro progetti vincitori del concorso Terra Carta Design Lab, può ridurre le emissioni dei ruminanti di oltre il 50%. Grazie a uno speciale catalizzatore che ossida il gas
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
28 aprile 2022 Aggiornato alle 17:30

Un’imbracatura per le mucche che neutralizza il gas metano prodotto dai bovini attraverso l’eruttazione. È uno dei quattro progetti ad aver vinto il concorso Terra Carta Design Lab, rivolto a studenti ed ex allievi del Royal College of Art nel Regno Unito e ideato dal principe Carlo all’interno della Sustainable Markets Initiative insieme all’ex numero due di Apple John Ive.

Il prototipo della maschera è stato realizzato da Zelp, ovvero Zero Emissions Livestock Project, una startup specializzata in soluzioni per ridurre l’impatto ambientale del bestiame.

Al suo interno un catalizzatore ossida il gas e lo rilascia nell’atmosfera sotto forma di vapore acqueo e anidride carbonica, che è comunque un gas serra ma con un potere climalterante inferiore rispetto a quello del metano. L’azienda stima che il dispositivo possa ridurre le emissioni prodotte dalle mucche in fase di eruttazione di oltre il 50%.

«Pensiamo che potrà svolgere un ruolo importante», ha dichiarato Francisco Norris, co-fondatore e amministratore delegato di Zelp. «L’ulteriore vantaggio per l’agricoltore che lavora con noi è che può attingere ai dati che raccogliamo sulla salute degli animali».

Secondo i dati dell’azienda svedese Volta Greentech, nel mondo ci sono 1,5 miliardi di mucche che insieme producono circa il 5% delle emissioni globali di gas serra, il doppio di quelle immesse nel Pianeta dagli aeroplani.

Anche le feci dei bovini sono responsabili della produzione di gas serra, e finora la maggior parte delle soluzioni si è concentrata sullo sviluppo di additivi per mangimi, a esempio le alghe, in modo da rendere la dieta degli animali meno tossica per l’ambiente.

Le nuove maschere sono già state testate dalla multinazionale agricola statunitense Cargill, e per il 2023 è previsto il lancio sul mercato sotto forma di abbonamento, che a partire dall’Europa punta a far pagare una quota annuale sulla singola mucca.

Tra gli altri vincitori del premio, The Tyre Collective ha progettato una tecnologia per catturare le microplastiche generate dagli pneumatici dei veicoli, che secondo uno studio condotto nel 2019 rappresentano la principale fonte di inquinamento da microplastica nelle acque costiere della California.

La società Aerseeds ha invece sviluppato un baccello di semi ottenuto dai rifiuti alimentari concepito per il rimboschimento e altre tipologie di ripristino ecologico. La startup Amphitex, infine, ha studiato un tessuto impermeabile riciclabile al 100% rivolto all’abbigliamento sportivo.

Ogni vincitore riceverà un finanziamento di 50mila sterline e la supervisione di John Ive insieme agli altri membri della Sustainable Markets Initiative.

Leggi anche
Energia
di Riccardo Liguori 4 min lettura