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Negli Usa (ma non solo) cresce l’abbandono scolastico

Dietro a questo fenomeno si nasconde sempre più spesso la fobia scolastica, uno stato d’ansia che colpisce un numero crescente di studenti in tutto il mondo
Credit: Joaquin Carfagna
Tempo di lettura 4 min lettura
13 aprile 2024 Aggiornato alle 15:00

Il sistema scolastico statunitense sta attraversando una forte crisi, testimoniata tra le altre cose dal fatto che attualmente sia stato raggiunto il livello più alto di dispersione scolastica degli ultimi 30 anni, pari in media al 13%, anche se la situazione non è omogenea in tutti gli stati.

Gli effetti a cascata di questo fenomeno sono diversi e tutti preoccupanti: scarsa preparazione degli studenti, diminuzione della possibilità di accedere a percorsi di istruzione superiore o universitaria, aumento del disagio sociale.

La situazione è precipitata soprattutto dopo la pandemia. I dati raccolti dall’American Enterprise Institute e analizzati da New York Times rivelano infatti che il 26% degli studenti delle scuole pubbliche statunitensi nell’ultimo anno è stato definito ‘cronicamente assente’ - ovvero ha accumulato assenze per più del 10% dei giorni dell’anno scolastico - rispetto al 15% del periodo pre pandemico.

Questo problema riguarda sia i quartieri più abbienti sia quelli più modesti, anche se tra le comunità povere è più accentuato.

Tra gli indigenti nel 2023 sono risultati assenteisti cronici il 32% degli studenti contro il 19% di quelli registrati prima della pandemia.

«È come se il nostro rapporto con la scuola fosse diventato facoltativo» ha dichiarato Katie Rosanbalm, psicologa e professoressa associata presso il Center of Child and Family Policy della Duke University.

L’assenteismo scolastico non è un problema solo per i singoli studenti ma coinvolge la collettività. Infatti, prosegue Katie Rosanbalm, «se gli studenti non frequentano le lezioni non possono apprendere e questo ostacola anche chi continua a recarsi in aula ogni mattina, perché gli insegnanti sono costretti a rallentare lo svolgimento del programma per cercare di mantenere tutta la classe sulla stessa lunghezza d’onda».

Per far fronte al problema e disincentivare l’assenteismo, le scuole americane stanno cercando di rendere l’ambiente scolastico più accogliente, anche se per vincere questa partita sarebbe anche necessario migliorare l’accessibilità dei trasporti scolastici, garantire a tutte le famiglie la possibilità di accedere a risorse educative di qualità e investire nella salute mentale degli studenti.

A tenere lontani i giovani dai banchi, infatti, sono anche disturbi d’ansia specifici denominati fobia scolastica, largamente diffusa in tutto il mondo. Secondo uno studio recentemente concluso da parte della Sanità Pubblica francese, riguarderebbe una percentuale compresa tra il 4% e il 10% del totale degli studenti dei vari corsi di studio.

Anche in Svizzera sono in continuo aumento gli alunni che soffrono di questo tipo di ansia e di, conseguenza, cresce sempre più il fenomeno dell’assenteismo. I dati raccolti per l’anno 2023 negli istituti scolastici di Zurigo, a esempio, ci dicono che il 15% delle ragazze e il 12% dei ragazzi si sono assentati per diversi giorni nell’arco dell’anno scolastico ma la motivazione non era mai indisposizione fisica.

In Italia l’11,5% degli studenti nel 2022 ha abbandonato gli studi senza terminarli. Il nostro Paese occupa il quinto posto per quanto riguarda gli abbandoni scolastici precoci nell’area UE dove la media è pari al 9,6%.

Le ragioni principali dell’allontanamento dall’istruzione risultano essere i conflitti con i compagni di classe, episodi di bullismo, la pressione che non sempre riescono a reggere per il rendimento scolastico e la paura del giudizio (degli insegnanti, degli amici, dei genitori). Condizioni che portano a vedere la scuola come un ambiente ostile.

Sono prevalentemente le persone più timide e chiuse a incontrare difficoltà nella gestione dei rapporti interpersonali e ad avere poca autostima, tutti ingredienti che naturalmente alimentano lo stress quotidiano intrinseco della vita scolastica fino a farlo sfociare in veri e propri stati d’ansia.

Ad amplificare il malessere possono anche essere situazione individuale e familiare difficili, oltre ovviamente alla coda negativa della pandemia, che in molti giovani pesa ancora enormemente sulla psiche.

La fobia scolastica va riconosciuta e affrontata da subito, prima che si insinui subdolamente nella mente dello studente il quale, continuando ad accumulare assenze, vedrà peggiorare il rendimento e, di conseguenza, l’autostima.

Ma non solo. Il fatto di non presentarsi in aula porta all’isolamento, che a sua volta può generare depressione e condurre al definitivo abbandono scolastico.

Per evitare questo epilogo la strada migliore resta quella del dialogo, con i genitori ma anche con la scuola stessa.

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