Bambini

La povertà educativa si contrasta (anche) con l’AI

DIG4Future è un progetto pensato per fornire competenze digitali avanzate agli alunni residenti in aree svantaggiate e offrire ai docenti strumenti innovativi per formare i propri studenti
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13 dicembre 2023 Aggiornato alle 17:00

L’utilizzo delle tecnologie avanzate in ambito scolastico continua a suscitare opinioni discordanti. Da un lato rimane l’incertezza sul loro effettivo funzionamento per lo sviluppo educativo dei bambini, dall’altro nascono progetti dedicati soprattutto all’intelligenza artificiale, ritenuta un mezzo in grado di agevolare l’acquisizione di conoscenze e moltiplicare le opportunità per studentesse, studenti e insegnanti.

Tra i programmi legati all’AI spicca DIG4Future, un progetto Erasmus+ cofinanziato dalla Commissione Europea a cui hanno aderito 4 partner presenti in Bulgaria, Grecia, Italia e Romania e dedicato ai territori urbani e rurali che presentano condizioni economico-sociali meno favorevoli, dove la digitalizzazione non è riuscita ancora a emergere. Aree contrassegnate da un’intensa povertà educativa, dove i diritti delle bambine e dei bambini non vengono garantiti.

Il progetto è stato pensato e realizzato per consentire un miglioramento delle competenze digitali di docenti e alunni svantaggiati di età compresa tra 11 ai 14 anni. Il target preso in considerazione, quindi, è quello di chi opera e frequenta la scuola secondaria di primo grado, un momento di crescita cruciale per ragazzi e ragazze, che atterrano nel mondo dell’adolescenza a tutta velocità, accompagnati già da un uso quotidiano di dispositivi tecnologici.

Secondo i dati pubblicati da Save The Children Italia, che ha considerato la fascia di età tra i 6 e i 10 anni, la connessione Internet viene utilizzata dai bambini in contesti familiari nel 54% dei casi, una percentuale che diminuisce molto poco nelle bambine (53%). Sono numeri che tendono ad aumentare con il passare del tempo, raggiungendo il culmine nel periodo che va dai 15 e ai 17 anni e che mostrano come sia cruciale fornire al personale scolastico e ai docenti tutti gli strumenti per conoscere e trasmettere adeguatamente le funzionalità e i rischi della tecnologia.

È stata proprio Save The Children a presentare nella sede di Roma il progetto DIG4Future, che sostiene un impiego agile, semplice, lineare ma anche critico, consapevole e responsabile delle tecnologie digitali più avanzate, come l’AI, che rientrano ormai nella quotidianità non solo degli adulti ma anche dei più piccoli.

DIG4Future è strutturato in 4 moduli e un project work di gruppo finale e ha una durata di 2 anni. In un primo momento educatori e docenti otterranno delle competenze di base in campo digital, quindi raggiungeranno un livello più avanzato grazie al quale saranno in grado di comprendere e valutare limiti, benefici e vantaggi dell’intelligenza artificiale.

Non manca anche un focus sui social network, in considerazione della straordinaria rilevanza che rivestono nella vita dei più giovani: già a partire dal 2016, infatti, il Centro di Ricerca sui media e la comunicazione (OssCom) aveva rilevato che l’86,5% degli adolescenti con un’età tra gli 11 e i 18 anni aveva almeno un profilo attivo.

Lo scopo è quello di dare rilievo al benessere correlato a un consumo digitale che può diventare positivo anche a livello scolastico. Per questo, vengono considerati due aspetti altrettanto importanti e strettamente correlati tra loro: la crescita di una cultura innovativa e l’inclusione educativa basate, a loro volta, sull’alfabetizzazione informatica.

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