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Perché il decluttering fa bene alla tua salute mentale

Secondo un sondaggio di OnePoll, disordine e oggetti che si accumulano provocano ansia e scarsa motivazione. La buona notizia è che le pulizie di primavera possono aiutarti
Credit: SHVETS production  

Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
10 aprile 2024 Aggiornato alle 09:00

Primavera non significa solo primi caldi, giornate che si allungano e alberi in fiore.

Per 2 italiani su 3, infatti, questo è il periodo dell’anno dedicato alle grandi pulizie. La bella notizia? Il decluttering – che di quelle che, non a caso, sono conosciute come “pulizie di primavera” è parte integrante – potrebbe aiutare il benessere mentale.

Secondo un sondaggio di OnePoll, negli Usa il 40% dei proprietari di casa teme le montagne di cose che si accumulano. Anche chi si considera ben organizzato (addirittura l’82% dei 2.000 intervistati) sente il peso mentale di dover tenere sotto controllo la propria casa.

Quasi la metà degli intervistati afferma che l’organizzazione della propria abitazione ha un impatto sulla salute mentale (48%): ben 4 persone su 5 si sentono più motivate quando la loro casa non è ingombra di cose inutili e 7 su 10 (il 73%) si sentono sopraffatti quando la propria casa è in disordine.

Non si tratta di una semplice percezione: è vero che il disordine può avere un impatto notevole sulla salute mentale.

Secondo la dottoressa Faith Coleman di StudyFinds, infatti, può compromettere la memoria, portare a cattive abitudini alimentari e abbassare il controllo degli impulsi.

Non solo: le persone che vivono nel disordine sprecano molto tempo e denaro alla ricerca di oggetti persi tra le cose ammassate in maniera caotica. Ma gli effetti negativi del disordine possono compromettere anche le relazioni, danneggiandole o distruggendole nel caso le persone non se ne occupino.

E se è vero che secondo uno studio gli ambienti disordinati promuovono la creatività e le idee “fresche”, gli ambienti disordinati aumentano lo stress nella maggior parte delle persone. In uno studio, le donne che descrivevano la propria casa con un linguaggio positivo avevano un livello inferiore di cortisolo, l’ormone dello stress, rispetto alle donne che descrivevano la propria casa come disordinata o “incompiuta”.

Diversi studi, inoltre, mostrano una correlazione tra disorganizzazione, disordine e condizioni di salute mentale come depressione e ansia. Gli ambienti disordinati possono causare frustrazione, impotenza e senso di sopraffazione, oltre a sentimenti di vergogna, disperazione e senso di colpa. Spesso, questo dà origine a una spirale e a veri e propri circoli viziosi, rendendo difficile trovare la motivazione per affrontare il disordine.

Eppure, un proprietario di casa su sette ammette che la propria casa è attualmente disorganizzata, talvolta inghiottita dalla “spazzatura” al punto che il 46% si sentirebbe in imbarazzo se gli ospiti la vedessero. Questo è vero soprattutto per quegli spazi come garage, armadi e cassetti, in cui di solito viene stipato quello che non si vuole in vista ma che si rinuncia a organizzare o gettare.

«Per molti proprietari di case, il garage – come altre classiche ‘aree di stoccaggio’ – può essere un ripensamento», ha detto in una nota Gretchen Ganc, vicepresidente esecutivo di strategia e analisi presso The Container Store, la società di prodotti per lo stoccaggio che ha commissionato il sondaggio.

«C’è un mondo di potenziale all’interno di questi spazi che può sorprenderti in termini di quanto possano essere utili. Anche se idealmente dovresti tenere sotto controllo l’organizzazione delle aree di stoccaggio della tua casa prima che arrivino al punto di disordine che ti travolgerà solo di più, a volte devi affrontare uno spazio nella tua casa dove il disordine ha già preso il sopravvento».

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